Morte di Phil Spector, parla l'ex moglie Ronnie: "Era un marito disgustoso"

"Come ho detto più volte anche quando era in vita, era un produttore brillante, ma un marito disgustoso. Non sapeva vivere fuori dallo studio di registrazione. Molte vite furono rovinate": a scriverlo, in un post condiviso sul suo account Instagram ufficiale, è Ronnie Spector, ex moglie di Phil Spector, il leggendario produttore scomparso ieri all'età di 81 anni per complicanze legate al Covid-19, che aveva contratto un mese fa mentre stava scontando in carcere - dal 2009 - la condanna a 19 anni per omicidio.
I due si conobbero quando Phil Spector cominciò a lavorare con le Ronettes (per il trio produsse, tra le altre, la hit "Be my baby"), all'inizio degli Anni '60, e Ronnie Spector si chiamava ancora Veronica Bennett. Il rapporto tra i due non fu affatto idilliaco: fu la stessa Bennett, negli anni, a raccontare le molestie subite dal marito, che - per gelosia - sarebbe arrivato a chiuderla pure in un armadio e a far costruire una bara d'oro minacciandola di rinchiuderla lì dentro dopo averla uccisa, nel caso in cui l'avesse lasciato. La cantante e il produttore divorziarono nel 1974.
Oggi 77enne, la cantante lo ricorda con un lungo post su Instagram, che accompagna una foto che ritrae i due in studio di registrazione, in cui si dice comunque dispiaciuta:
"È un triste giorno per la musica e anche per me. Quando lavoravo con Phil Spector e lo vedevo all'opera in studio di registrazione, sapevo che stavo lavorando con il migliore di tutti. Ricordo con affetto quei giorni. Incontrarlo e innamorarmi di lui era come vivere una favola. La magica musica che eravamo in grado di fare insieme era ispirata dal nostro amore. L'ho amato alla follia, gli ho dato il mio cuore e la mia anima. Ancora oggi sorrido ogni volta che ascolto la musica che facemmo insieme. E sarà per sempre così. La musica sarà per sempre".