Addio a Peter Green
Peter Green, autore e chitarrista che nel 1967 fondò insieme a Mick Fleetwood, Jeremy Spencer e John McVie i Fleetwood Mac, è morto all'età di 73 anni. A darne notizie, riferiscono diverse fonti britanniche, è stata la stessa famiglia dell'artista per mezzo di una nota ufficiale diramata dallo studio legale che li rappresenta, Swan Turton:
"E' con grande tristezza che la famiglia di Peter Green annuncia la sua morte, avvenuta questo fine settimana e in pace, nel sonno. Un'ulteriore dichiarazione verrà fornita nel prossimi giorni".
Le cause del decesso, per il momento, non sono state rese note.
Nato a Londra nel '46, Green nel '65 sostituì Eric Clapton nei Bluesbreakers di John Mayall, prima di fondare - nel '67, insieme a Fleetwood, Spencer e McVie - il Fleetwood Mac. Scrisse "Black Magic Woman", originariamente pubblicata come singolo dai Fleetwood Mac nel '68 poi portata al successo da Santana nel 1970.
Dopo appena poco più di tre anni di militanza nella formazione l'artista fu allontanato dal gruppo a causa del peggioramento delle sue condizioni psico-fisiche, provate anche dall'assunzione di stupefacenti: nel corso degli anni Settanta a Green fu diagnosticata una forma di schizofrenia, che lo portò più volte a venire ricoverato in ospedali psichiatrici dove fu sottoposto - tra gli altri trattamenti - anche all'elettroshock. Il periodo buio sembrò chiudersi alla fine degli anni Settanta, quando l'artista - grazie anche all'aiuto del fratello Michael, riuscì a tornare in attività, prendendo parte anche - seppure non accreditato - alle session dell'album "Tusk" del suo vecchio gruppo. Nei tardi anni Novanta l'artista fondò lo Splinter Group, insieme a Nigel Watson e Cozy Powell, con il quale pubblicò nove album di studio tra il '97 e il 2004: dopo la morte del suo sassofonista Dick Heckstall-Smith Green tornò ad accusare problemi psicologici, che tuttavia riuscì a risolvere per tornare on the road con un nuovo progetto, Peter Green and Friends, con il quale tornò a esibirsi nel 2009, anno in cui la BBC gli dedicò il documentario "Peter Green: Man of the World".
Solo lo scorso 25 febbraio, al Palladium di Londra, era andato in scena un concerto tributo a Green al quale avevano preso parte, tra gli altri, il già chitarrista e cantante dei Pink Floyd David Gilmour, Steven Tyler, Neil Finn, Billy Gibbons, Christine McVie, Pete Townshend, Bill Wyman, Kirk Hammett, e Noel Gallagher.
Non si sono fatto attendere i tributi via social di colleghi ed estimatori dell'artista. Tra i primi a esprimersi pubblicamente circa la perdita sono stati i Coral, Peter Frampton, il chitarrista dei Blur Graham Coxon e il già bassista dei Black Sabbath Geezer Butler:
The phenomenon Peter Green. RIP. pic.twitter.com/loQjeomK79
— The Coral (@thecoralband) July 25, 2020
Most sadly have lost one of the most tasteful guitar players ever I have always been a huge admirer of the great Peter Green may he rest in peace.
— Peter Frampton (@peterframpton) July 25, 2020
😢Peter Green's Fleetwood Mac - "Oh Well", Live@ Music Mash 1969 https://t.co/DIxFAS9DiL via
— graham coxon (@grahamcoxon) July 25, 2020
Sad to hear of Peter Green passing- one of the greats. RIP. pic.twitter.com/OUHg3KwnNy
— Geezer Butler (@geezerbutler) July 25, 2020
"Sono così triste nell'apprendere della morte di Peter Green", ha scritto Butler: "Era uno dei grandi. Riposi in pace".
Al cordoglio si sono uniti anche gli Sleaford Mods:
Rest easy, Peter Green. https://t.co/W6nA2AMiAx
— Sleaford Mods (@sleafordmods) July 25, 2020
God bless the ineffable Peter Green, one of the unsung heroes of musical integrity, innovation and spirit. When I heard he left Fleetwood Mac in 1970 to get a real life and donate his wealth to charity, he became something of a model for me.
— Yusuf / Cat Stevens (@YusufCatStevens) July 25, 2020
'#PeterGreen pic.twitter.com/9TfRJFOc64
"Dio benedica l'ineffabile Peter Green, uno degli eroi non celebrati per integrità musicale, innovazione e spirito. Quando sentii che aveva lasciato i Fleetwood Mac nel 1970 vivere una vita vera e donare la sua ricchezza in beneficenza, per me è diventato una specie di modello", ha fatto sapere, sul proprio account Twitter ufficiale, Cat Stevens / Yusuf.
RIP Peter Green, gone too young. So grateful for all your music. (When I couldn’t sleep in our earliest days together my Mr would strum Albatross until I drifted into my dreams.)
— pollysamson (@PollySamson) July 25, 2020
"Peter Green se n'è andato troppo presto", ha fatto sapere via social Polly Samson, moglie di David Gilmour: "Ti sono così grata per la tua musica. Quando non riuscivo a dormire, nel primo periodo in cui stavamo insieme, il mio uomo doveva suonarmi 'Albatross' fino a spedirmi nel mondo dei sogni".
"Un artista che ho davvero amato e ammirato, fin dalla prima volta che l'ho visto, quando ho aperto un suo concerto coi Fletwood Mac al Redcar Jazz Club quando suonavo in una band locale. Era un cantante, chitarrista e autore da togliere il fiato", l'ha ricordato David Coverdale, già in Deep Purple e Whitesnake.
An Artist I Truly Loved & Admired…From The First Time I Heard Him…I Supported The Original Fleetwood Mac At Redcar Jazz Club When I Was In A Local Band…He Was A Breathtaking Singer, Guitarist & Composer…
— David Coverdale (@davidcoverdale) July 25, 2020
I know Who I Will Be Listening To Today…RIP https://t.co/VvkGaY6ZMf