Il ritorno di Vasco a Sanremo, più di vent'anni dopo, per riscrivere la storia

"Come fa quel giro di chitarra così bello e così emozionante?". Paolo Bonolis lo annuncia con queste parole. L'arrivo è trionfale, con la platea che lo acclama e lui che scende la scalinata per arrivare al centro del palco. Solieri attacca quel giro di chitarra e Vasco, berretto e giacca di pelle, comincia a cantare: "Voglio una vita maleducata / di quelle vite fatte, fatte così", accennando un mezzo sorriso. A distanza di più di vent'anni - ventidue, per la precisione - dalla sua ultima partecipazione, nel 2005 il rocker di Zocca torna al Festival di Sanremo.
Non in gara, ma come super ospite della finale di Sanremo 2005, condotto proprio da Bonolis. Per riprendere il discorso lasciato interrotto nel 1983 al termine dell'esibizione proprio con quella "Vita spericolata" che consacrò la sua carriera, dopo la partecipazione dell'anno precedente con "Vado al massimo" e gli album degli esordi, ".Ma cosa vuoi che sia una canzone.", "Non siamo mica gli americani", "Colpa d'Alfredo" e "Siamo solo noi".
Un salto indietro nel tempo di qualche anno.
Alla fine della sua esibizione sulle note di "Vado al massimo", al Festival dell''82, Rossi abbandonò il palco mettendosi il microfono in tasca. Gli cadde a terra e lui, fregandosene, non si voltò a raccoglierlo. "Decisi di metterlo in tasca, e di uscire così dal palco, dove l'avrei consegnato a chi cantava dopo di me. Ma il filo era corto e il microfono mi cadde dalla tasca. Ma mica potevo girarmi, dovevo fare la rockstar. Mi chiesero: 'ma che hai fatto, hai buttato per terra il microfono?'. E io: 'Cazzo me ne frega, ho già cantato'", avrebbe ricordato qualche anno più tardi. È proprio ricollegandosi a questo episodio che Vasco, dopo aver cantato "Vita spericolata", a Bonolis dice: "Una volta scappavo sempre, ma ora ho smesso. Sono tornato perché ti voglio riconsegnare il microfono che ho portato via vent'anni fa". .
Dopo il 1983, il rocker non aveva mai più messo piede all'Ariston come artista in gara al Festival, partecipando però più volte come autore: nel '97 con ".
E dimmi che non vuoi morire" cantata da Patty Pravo (scritta insieme a Gaetano Curreri e Roberto Ferri), nel 1999 con "Lo zaino" per gli Stadio (e scritta insieme allo stesso Curreri) e nel 2000 con "La tua ragazza sempre" cantata da Irene Grandi (anche questa firmata con Curreri). Dunque il ritorno sul palco del Festival 2005, fortemente voluto da Bonolis, che di questa edizione è anche direttore artistico e che prima dell'arrivo di Vasco all'Ariston, commentando le immagini che immortalano l'auto nella quale Rossi viaggia verso l'ingresso del teatro, dice: "La musica italiana ha un nome e un cognome importantissimo. Una musica e delle parole che hanno voglia di dire cose che vanno anche a dl di là di tutto quel politically correct nel quale siamo costantemente costretti ad essere vestiti. La sua è una presenza importante". .