Beatles, i 50 anni di “Let it be”: la storia dell’album (prima parte)

Registrato nei primi mesi del 1969, quindi prima di “Abbey Road”, “Let it be” è in ordine di pubblicazione l’ultimo album dei Beatles.
Le registrazioni iniziarono il 2 gennaio negli studi cinematografici di Twickenham, giacché l’intento era la realizzazione di un documentario, intitolato provvisoriamente “Get Back” e diretto da Michael Lindsay-Hogg. Ma i conflitti interni già latenti nel gruppo, sommati all’atmosfera poco accogliente degli studi cinematografici, provocarono nel giro di pochi giorni una serie di discussioni, quando non di veri e propri litigi, culminati con la decisione di George Harrison di lasciare il gruppo. Convinto a ritornare sui suoi passi, il chitarrista acconsentì a patto che il gruppo lasciasse Twickenham per ritornare nella più familiare atmosfera della sede della Apple, in Savile Row, dove in teoria sarebbe dovuto essere funzionante un avveniristico studio di registrazione – del quale però non c’era traccia. George Martin prese in affitto la strumentazione necessaria dalla EMI, e le registrazioni continuarono effettivamente alla Apple.
Musicalmente, i Beatles intendevano ritornare alle origini, almeno dal punto di vista dei suoni; da qui la decisione (poi abbandonata) di rinunciare a sovraincisioni ed effetti di studio per rimanere fedeli a uno spirito di spontaneità. Il progetto iniziale prevedeva anche un’esibizione finale dal vivo in pubblico, cosa che non avveniva dal 29 agosto del 1966.
Domani scriveremo la seconda parte della storia dell’album “Let it be”
Leggi qui la scheda di “Get back”
Leggi qui la scheda di “For you blue”
Leggi qui la scheda di “The long and winding road”
Leggi qui la scheda di “One after 909”
Leggi qui la scheda di “I’ve got a feeling”
Leggi qui la scheda di “Maggie Mae”
Leggi qui la scheda di “Let it be” (seconda parte)
Leggi qui la scheda di “Let it be” (prima parte)
Leggi qui la scheda di “Dig it”
Leggi qui la scheda di “I me mine”
Leggi qui la scheda di “Across the universe”
Leggi qui la scheda di “Dig a pony”
Leggi qui la scheda di “Two of us”
I testi sono tratti dal libro di Franco Zanetti “Il libro (più) bianco dei Beatles”, pubblicato da Giunti, per gentile concessione dell’autore e dell’editore; al libro rimandiamo per la versione integrale dei testi di presentazione delle canzoni di “Let it be” e di tutte le altre canzoni dei Beatles.
Qui la copertina del libro