Queen, Brian May: 'Ecco perché non ci esibiremo mai a Glastonbury'

Brian May, che con a Roger Taylor sta portando avanti - insieme ad Adam Lambert - l'eredita della band un tempo guidata da Freddie Mercury, ha fatto sapere che - allo stato attuale delle cose - è da escludere completamente che la branca europea del Rhapsody Tour, che sarà inaugurata proprio in Italia, a Bologna, il prossimo 24 maggio, e che - probabilmente - potrebbe segnare la fine delle attività dal vivo dei Queen, possa passare da Glastonbury, lo storico festival inglese considerato il padre delle manifestazioni musicali all'aperto.
A spiegarne le ragioni è stato lo stesso May nel corso di un'intervista rilasciata a Zoe Ball per BBC Radio 2 nella mattina di oggi, venerdì 25 settembre: "Non suoneremo a Glastonbury per molte ragioni", ha spiegato il chitarrista ai microfoni del servizio pubblico britannico, "Una di queste è che sono stato insultato ripetutamente da Michael Eavis [il padron del festival], e la cosa non è che mi faccia particolarmente piacere".
Le ragioni del dissidio tra i due sono di natura ecologista: Eavis è infatti un sostenitore dell'abbattimento sistematico del tasso, vettore della tubercolosi bovina, uno dei principali spauracchi degli allevatori britannici. "[Eavis] è a favore dell'abbattimento del tasso, che considero una tragedia e un crimine inutile contro la fauna selvatica. Non andremo a Glastombury, almeno fino a quando non cambieranno un po' di cose".
Dal canto suo, Eavis non ha alcuna intenzione di aprire nei confronti di May e dei suoi: dopo aver ammesso di non considerare il gruppo per la compilazione del cast in virtù delle prese di posizione di May (definito dall'organizzatore "una minaccia per gli allevatori), il veterano promoter (e allevatore) di Pilton ha rifiutato l'offerta del management del gruppo dichiarando come, nonostante la gentile proposta dello staff della formazione, i Queen continuino a non essere "una cosa che non gli interessa".