DrefGold racconta il suo album e la nuova generazione di (t)rapper: 'Non siamo tutti sballati'
DrefGold ha capito che nella vita voleva fare il (t)rapper solamente un anno fa. Così, di colpo, ha salutato l'adolescenza passata sulle panchine del quartiere bolognese di San Vitale, ha messo da parte la sua passione per il videomaking e si è dedicato esclusivamente ai suoi pezzi, cominciando a fare le cose sul serio. Con i singoli "Casco momo", "Quello vero", "Kanaglia" e "Occupato", arrivati uno dopo l'altro negli ultimi nove mesi, ha cominciato a farsi conoscere anche fuori da Bologna e ad attirare l'attenzione di Sfera Ebbasta, che gli ha offerto di firmare un contratto con la sua etichetta, BillionHeadz Music Group (distribuita da una major, Universal). Il primo frutto di questo contratto è "Kanaglia", l'album d'esordio ufficiale in uscita domani, venerdì 6 luglio: "È la prima volta che faccio promo. Venti interviste in un solo giorno, cosa mai fatta. È snaturante, ma mi piace", ci racconta al telefono il (t)rapper bolognese, mentre esce da un ufficio per andare a fare un'altra intervista.
La copertina di "Kanaglia":

Anche se negli ultimi anni il rap è diventato un genere "pop" (forse quello che riesce a conquistare i risultati più importanti, a livello di vendite) e i media "mainstream" hanno cominciato a dare spazio a questo genere e ai suoi protagonisti, a livello di percezione generale c'è ancora un po' di pregiudizio e Dref se ne rende conto: "Oggi il rapper è visto come uno che fuma tutto il giorno e che di base dovrebbe prendere qualche psicofarmaco, non si sa bene perché. Oggi la cosa si è evoluta, perché tutti capiscono meglio le canzoni. È da sdoganare questa cosa qui, che siamo tutti degli sballoni e gente senza la testa sulle spalle. Però per ogni dieci ragazzi che vanno al concerto mio, di Sfera e di Capo Plaza ce ne sono altri cinque che rimangono a casa. I genitori non li portano ai nostri concerti perché hanno paura di quello che diciamo nei nostri pezzi", commenta lui. Che in "Boss" rappa "Io non sono mai stato un drogato eh-ehi! / fumando kush solo per fare nottata": "A me ogni tanto qualcuno dice 'Sei un drogato'. Ma in realtà sono la persona più pulita del mondo".
Mentre esce dall'ufficio dove ha registrato un'intervista, Dref viene bloccato da un gruppo di ragazzini: "Scusami, non sto capendo niente", ci dice dall'altra parte del telefono. Lo salutiamo con un'ultima domanda: cosa ti aspetti dai prossimi mesi? "Mi aspetto che tutto cresca. Voglio vedere i risultati del disco e godermi questo inizio".