Nek-Pezzali-Renga, arriva l'album dal vivo: "Tra noi si è creato un allineamento astrale"

Il trio e il tour formato da Max Pezzali, Nek e Francesco Renga diventano un album dal vivo. Le date del progetto a tre voci, cominciate il 18 gennaio a Jesolo, riprenderanno il 3 aprile a Napoli, e oggi è stata annunciata l'estensione del tour fino all'estate. Ma nel frattempo oggi esce il doppio CD (o quadruplo vinile): 31 canzoni registrate nelle date torinesi, più la cover (in studio) di “Strada facendo” di Baglioni presentata al Festival di Sanremo. Il tutto inciso con una band 9 elementi composta di Fulvio Arnoldi (chitarra e tastiere), Stefano Brandoni (chitarra), Davide Ferrario (chitarra e tastiere), Luciano Galloni (batteria), Ernesto Ghezzi (tastiere), Chicco Gussoni (chitarra), Enzo Messina (tastiere), Lorenzo Poli (basso), Dj Zak.
Il disco è stato presentato oggi alla stampa, a Milano: una chiacchierata necessariamente informale: i tre ridono, scherzano ad ogni domanda, come potete vedere dalla nostra videointervista:
"Fare la scaletta è stato un casino”, dicono. “Ma alla fine è una sequenza fatta da singoli, delle nostre canzoni che hanno avuto successo grazie alla gente”, spiega a Nek. I tre si divertono, insomma: giurano e dimostrano che ogni cosa è filata liscia . “Ognuno di noi ha le sue caratteristiche, ed è stato bello vedere come ci siamo amalgamati”, spiega Nek. “E’ stato un bell’esercizio per l’ego. Ci ritagliamo anche dei nostri momenti ma è tutto condiviso, dalle canzoni al pubblico. “Ognuno di noi è entrato in punta di piedi nel repertorio altrui, portando le sue caratteristiche, chiedendo sempre, mai imponendo”, spiega Francesco.
“Con il tempo ci siamo sciolti: ognuno di noi ha trovato il suo spazio”, continua Max. “E' stato una cosa che ci ha fatto crescere: io ho trovato il baricentro solo 4 o 5 date fa”, spiega Renga. “C’è sempre stata la volontà di dare una mano all’altro - e sappiamo che tra colleghi non è sempre così". Pezzali: “Il nostro è uno sport di squadra con tendenza all’iindividualismo. Abbiamo riscoperto il lavoro di squadra. E si è creato un allineamento astrale - loro due sono le persone che vorrei avere di fianco nel momento di prendere decisioni”
Nessuna discussione, quindi? “Forse il momento acustico è stato più difficile: spogliare le canzoni, non è semplice. E’ una parte intima pensata come un falò sulla spiaggia. Ma ora è il momento che ora ci piace di più: magari faremo uno spin off acustico. Però non l’abbiamo messo sul disco non rendeva, perché vive di parlato e di intimità”
Sul futuro non si sbottonano - dicono di avere mille idee, tutti dicono che adesso farebbero fatica a fare un concerto da solo. “Dovremo tutti riabituarci alla vita solista”, dice Max. “Non escludiamo nulla".