
Tra Thornton Heath - il quartiere a sud di Londra dove è nato - e la O2 Arena ci sono circa dieci chilometri di distanza: lui li ha percorsi a una velocità impressionante, e lo scorso 21 febbraio - in occasione dei Grammy Awards 2018 - non solo si è preso premi e applausi, ma più che altro, idealmente, la sua città.
Stormzy, che all'edizione dei principali premi musicali britannici appena conclusi ha battutto colleghi dalla popolarità mondiale più che consolidata come - su tutti - Ed Sheeran, nasce nel 1993 da genitori ghanesi emigrati sulle sponte del Tamigi: frequenta la Harris Academy South Norwood ma la sua passione è l'hip hop, più precisamente il grime, affilatissimo sottogenere germogliato nelle periferie della grandi città britanniche che fonde il rap tradizionale all'elettronica made in Britain. La stoffa c'è e si vede: già a 11 anni Michael Ebenazer Kwadjo Omari Owuo - questo il nome all'anagrafe di Stormzy - si beve fior di MC maggiorenni nella tante rap battle che animano le serate dei locali nel suo quartiere.
Conquistata una certa fama in ambito underground, Stormzy ancora giovanissimo debutta ufficialmente sul panorama discografico con l'EP autoprodotto "Dreamers Disease" nel 2014: tanto basta per fargli vincere un premio a Mobo Awards e per essere chiamato da Jools Holland al suo show, ma il meglio doveva ancora venire. L'anno successivo il rapper viene inserito nella lista "BBC Introducing top 5" sul primo canale radiofonico del servizio pubblico britannico, ed è praticamente una consacrazione: arrivano in rapida successione i singoli "WickedSkengMan 4" e "Scary", ma per il colpo grosso era solo questione di tempo. Poco tempo.
Nel 2017 l'album di debutto "Gang Signs & Prayer" sbaraglia le classifiche britanniche e irlandesi, raggiungendo la vetta di entrambe e vendendo nel solo Regno Unito oltre 130mila copie. Il resto, come si dice, è storia: da sempre simpatizzante per il partito laburista - tanto da aver dichiarato già nel 2016 il proprio sostegno a Jeremy Corbyn - Stormzy approfitta della ribalta dei Brit Awards, che dalla natia Inghilterra l'hanno proiettato sulla scena mondiale, per dare voce a quello che tanti suoi amici di Thornton Heath davanti alla tragedia della Greenfell Tower. "Theresa May è un pacco": Michael Ebenazer Kwadjo Omari Owuo ha gettato il suo guanto di sfida alla Gran Bretagna che nella multietnica Thornton Heath, probabilmente, non ha mai messo piede.