
“Everyday is a vinyl day” è un'iniziativa che ha lo scopo di far riscoprire e rivalutare il patrimonio discografico italiano ed internazionale di Sony anche nel formato "classico" del 33 giri in vinile. Radio Capital e Rockol sono media partner ufficiali dell’iniziativa, guidando ogni giorno all’ascolto di un album, anzi di un 33 giri, tra storie e aneddoti. L’appuntamento su Radio Capital è dal lunedì al venerdì in SettantaOttantaNovanta dalle 16 alle 17 e il sabato in Back & Forth tra le 16 e le 18.
La coppia Mogol/Battisti nel 1973 mette a segno un album che rimarrà, nei decenni a venire, un caposaldo della musica italiana. Con l’originalità e il desiderio di sperimentare nuovi suoni, affrontando tematiche mai banali, il duo creativo più celebre della canzone nazionalpopolare realizza “Il nostro caro angelo” in un momento, tra l’altro, molto particolare nella vita di Lucio. È l’anno, infatti, in cui nasce il figlio Luca, tuttavia l’angelo cui fa riferimento il titolo non è una dedica al neonato bensì, pare, una critica nei confronti della Chiesa Cattolica. L’ottavo disco del cantautore milanese è caratterizzato da testi spesso surreali, ma intrisi di impegno sociale, che trattano temi quali la libertà dalle regole e dalle convenzioni, la ribellione al consumismo e alla pressione dei media e, già dalla copertina (fonte di scandali e polemiche), si vuole in realtà sottolineare l’importanza dell’ecologia e delle tradizioni da tutelare.
Pubblicato:
1973, Numero Uno
Stato culturale:
“Il nostro caro angelo” esce nel 1973 e, per le tematiche affrontate e la sperimentazione sonora che lo caratterizza, risulta più che mai attuale. Sono gli anni delle contestazioni di piazza e l’album riflette in qualche modo il desiderio di prendere le distanze dalle istituzioni, dai media, dal consumismo mettendo in luce un concetto di purezza, che emerge già dal titolo, contrapposta alle brutture della società.
La produzione:
La coppia Mogol/Battisti ama ricercare sempre nuove sonorità e soluzioni, non solo testuali. Il disco si distanzia dalle produzioni precedenti, dallo stile cantautorale più classico, e presenta una svolta rock. Archi e pianoforte lasciano maggiore spazio alla chitarra elettrica con l’aggiunta di una novità: l’utilizzo dei sintetizzatori.
Una buona parte della lavorazione dell’album viene sviluppata, per la prima volta, a Londra. Da questo momento, le collaborazioni con l’estero, per Battisti, diventano la norma.
La canzone fondamentale:
“La collina dei ciliegi” è un inno all’amore, ma soprattutto una lode alla libertà. La metafora del volo (“ma perché tu non ti vuoi azzurra e lucente / ma perché tu non vuoi spaziare con me / volando contro la tradizione”) è un invito a slegarsi da qualsiasi pregiudizio o convenzione sociale. Il brano celebra l’amore universale e la consapevolezza di sé e dipinge una dimensione in cui una connessione uomo/natura è possibile, nel pieno rispetto verso quest’ultima.
La tracklist:
Lato A
La collina dei ciliegi
Ma è un canto brasileiro
La canzone della terra
Il nostro caro angelo
Lato B
Le allettanti promesse
Io gli ho detto no
Prendi fra le mani la testa
Questo inferno rosa