Elliott Smith - la recensione di "Either/Or (Expanded Edition)"
Quella di Elliott Smith è stata un'esistenza tragica e tormentata. Nella sua breve carriera il musicista originario di Omaha, Nebraska, ha portato in scena il suo mondo interiore di di sconfitte, occasioni perse, treni ormai passati e andati via per sempre, fino ad arrivare a conquistare una nomination all'Oscar per la miglior canzone originale, in gara con quella "My heart will go on" che tutti conosciamo. Una parabola umana e artistica unica nel suo genere, che dalla rabbia del grunge ha conquistato il pubblico con un sound intimo e dolente, che ha il suo apice nel capolavoro del 1997 "Either/Or", di cui ricorre ora il ventennale con una nuova edizione ampliata e rimasterizzata.
Questa nuova edizione di “Either/or” commemora la pietra angolare di un cantautore irrequieto in costante lotta con sé stesso e la sua anima a pezzi. Quelle canzoni, al contempo così gentili e affannate, sono ancora adesso, a distanza di vent’anni, di una lucidità disarmante nella loro spietata analisi delle contraddizioni della vita moderna. Le storie contenute, vere o presunte tali che siano, mettono in luce le difficoltà esistenziali di un uomo un po’ traballante con i toni pacati di chi non ha bisogno di fare troppo rumore per raccontare del proprio malessere.