
Occhiali da sole, capelli arruffati, sorriso aperto, barba incolta: Paolo Nutini torna in Italia dopo il passaggio al Festival di Sanremo per presentare l’album “Caustic love”, in uscita la prossima settimana a ben 5 anni di distanza da “Sunny side up”. Come già in Sala Stampa all’Ariston, spiega i motivi dell’assenza dalle scene: “Dopo l’album, sono stato in tournée per due anni. Poi ero stanco di sentire la mia voce e ho dovuto prendermi una pausa. Quindi ho dedicato il periodo successivo a studiare, imparare. Non ho guadagnato molto, ma mi sono salvato della follia”, spiega.
Poi articola più nel dettaglio il percorso musicale che l’ha portato a cambiare nuovamente stile, dal reggae di "Sunny side up" al soul modernizzato delle nuove canzoni. “Non ho mai avuto uno stile definito, quindi non c’è un termine di paragone, in realtà; sono certo che il prossimo album sarà diverso. Questa volta sono entrato in studio più sicuro di quello che non volevo che di quello che volevo".
"Non sono un fan della soul music”, spiega quando gli si fa notare che il suono dell’album è molto “scuro”. “Non sono così certo di cosa voglia dire ‘soul’. Dave Grohl ha del soul… E’ musica, alla fine, anche se c'è molta musica black che ascolto e che mi piace”. Il disco, spiega, è stato co-prodotto con Dani Castelar quasi per caso: “Non ho trovato nessun produttore giusto: quelli che avevo in mente o erano già impegnati o mi dicevano che non rientravo nella loro classe demografica…. E questo rifiuto mi ha motivato ulteriormente. Quindi ho deciso di lavorare con Dani, che aveva prodotto i demo. Avevo delle idee che andavano oltre le mie capacità di realizzarle e avevo bisogno di un aiuto - è stato perfetto. Io mi sono preoccupato di tenere lontano la casa discografica, di lasciare fuori ogni pressione esterne, lui ha messo a disposizione il suo studio, le sue competenze e ha chiamato diversi musicisti che hanno lavorato all’album”.
Nel disco si notano la collaborazione con Janelle Monae in “Fashion” (“E’ una delle migliori cantanti che ci sono in giro, è credibile, ha una gran voce e una grande presenza. Ma la canzone non è contro la moda”) e “Iron sky”, in cui viene usato il monologo de “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin: “Sono un suo fan, dei suoi film, della sua musica, della sua capacità di imbrigliare la sua creatività in qualcosa di concreto. Lo cito in quella canzone perché quelle parole de “Il Grande Dittatore” perché amplificano le mie. Il messaggio fondamentale della canzone è di amare il prossimo, comportarsi bene. C’è difficoltà a capire chi ci rappresenta davvero - forse suona un po’ idealistico, ma siamo chiusi in delle scatole, in un sistema: si vota ma non si capisce bene per che cosa. Bisogna trovare nuove forme per farsi sentire”.
Paolo Nutini sarà in Italia per tre date del suo tour estivo. Il cantante scozzese si esibirà il 16 luglio all’Arena del Mare a Genova, nell’ambito del Goa Boa Festival, il 17 luglio all’Anfiteatro Camerini di Piazzola sul Brenta, durante l’Hydrogen Festival e il 19 luglio all’Ippodromo delle Capannelle di Roma, al Rock In Roma.