Articoli - 17/11/2003
Comunicato Stampa: Incontro e concerto di Franco Cerri all'Università di Napoli
La redazione di Rockol non è responsabile del contenuto di questa notizia, che è tratto da un comunicato stampa. Artisti, etichette e aziende che vogliono rendere note le proprie iniziative attraverso la pubblicazione di un loro comunicato stampa in questa sezione possono indirizzare una e-mail a presskit@rockol.it. La pubblicazione dei comunicati è a discrezione della redazione.
Concerto all'Università ed incontro con gli studenti per il chitarrista Franco Cerri
Mercoledì 19 Novembre (ore 17:30), nella Sala degli Angeli dell'Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli, il celebre chitarrista Franco Cerri incontrerà il “Contemporary Jazz Guitars”, progetto tutto partenopeo ideato da Pietro Condorelli, Aldo Farias e Antonio Onorato. Alla batteria e al basso, ad accompagnare questo splendido ensemble di chitarre, ci saranno rispettivamente Salvatore Tranchini e Angelo Farias. Sarà presente al concerto il Rettore dell'Ateneo, Prof. Francesco De Sanctis.
In occasione della sua presenza presso il complesso universitario di Corso Vittorio Emanuele, il musicista milanese incontrerà la mattina stessa (ore 9:30) gli studenti del corso di Tecniche della Comunicazione Pubblicitaria (di cui è docente il Prof. Davide Borrelli) per testimoniare le sue innumerevoli esperienze musicali e televisive. All'incontro sarà presente il Prof. Lucio d'Alessandro, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione alla quale fa capo il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione, attivato a Napoli nel settembre del 2000.
Note Biografiche: Franco Cerri ha cominciato la sua lunga e feconda carriera nel 1945 per ritrovarsi dopo qualche anno ad accompagnare Django Reinhardt, sua prima vera influenza chitarristica alla quale seguirono quelle di Jimmy Raney e di Barney Kessel (quasi una svolta per la sua formazione di jazzista), sino ad arrivare a Wes Montgomery e Jim Hall che lo indirizzarono verso sonorità più morbide e pastose. Negli anni '50 è stato al fianco di grandi maestri del jazz: da Chet Baker a Gerry Mulligan, da Billie Holiday a Lee Konitz, sino ai musicisti del Modern Jazz Quartet. Le sue collaborazioni vantano altri nomi illustri come Dizzy Gillespie, Lee Konitz, Jean Luc Ponty, Phil Woods, Stephane Grappelli. Tra i suoi lavori editoriali figurano numerosi metodi di jazz e persino un corso di chitarra in sessanta lezioni giunto alla sua quinta edizione.
Da oltre quarant'anni è primo nella classifica del referendum nazionale per chitarristi jazz e da una decina d'anni ha intensificato l'attività didattica in seno all'Associazione Culturale Musica Oggi (di cui è uno dei fondatori) dirigendo i Corsi di Jazz della Scuola Musicale Civica di Milano e organizzando molteplici rassegne concertistiche.
Il suo primo disco è datato 1952 ed è stato poi seguito da lavori (molti dei quali sono oramai irreperibili) pubblicati su 45, 33 e persino 78 giri. In “12 bacchette per una chitarra” Cerri ha collaborato con i più grandi direttori d'orchestra italiani come Ennio Morricone, Claudio Simonetti, Lelio Luttazzi e Gorni Kramer. Nella serie Malobbia degli anni '70 troviamo le collaborazioni con Tony Scott, Gorni Kramer e Nando De Luca. Per finire, i recenti Cerri & Cerri (Dire Records) con il figlio Stefano e il progetto “A Django” En Souvenir De Milan (CDPM Lion), che propone approfondite e complesse rielaborazioni di brani del repertorio di Reinhardt in cui figura con il suo Guitar Quartet, pregevole risultato di un quinquennio di lavoro didattico. 'In punta di Cerri' è l'ultimo lavoro discografico dell'artista.
. Intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, inserto campano del “Corriere della Sera”
The Contemporary Jazz Guitars: Un quintetto di grande impatto con la chitarra protagonista affidata nelle mani esperte di questi tre chitarristi campani, un'altra grande realtà del panorama musicale partenopeo, e non solo. Il pubblico si affolla per ottenere uno dei CD, possibilmente autografato e il cui sound è molto fedele a quanto ha appena ascoltato. Condorelli, Farias e Onorato sono anche grandi amici, hanno studiato spesso insieme avendo partecipato in gioventù ai seminari di Ravenna, Perugia, Siena nei quali, ancora oggi, le nuove generazioni musicali si incontrano e si formano. Se si considera il vasto e ottimo materiale originale costituito dalle loro composizioni non rimane che sperare in un moltiplicarsi di queste opportunità per il nostro orecchio.
(Recensione di un concerto pubblicata dal portale jazzitalia.net)
Ancora una volta è il chitarrismo partenopeo ad affermarsi nel panorama jazzistico italiano,con questo trio di virtuosi che da qualche tempo danno una conferma dopo l'altra di bravura, gusto e maturità. Il progetto presenta otto brani strumentali, di cui sei sono composizioni originali:"Sto a 3/4" e "Surf Blues" di Onorato, "Valzer New" e "Blues for Dolphy" di Farias, "Dialogs" e "My Favorite Kings" di Condorelli ed infine un paio di standard. Su ogni traccia troviamo sempre a rotazione le improvvisazioni dei tre solisti (ben specificate nell'ordine all'interno del cd), che s'intrecciano, si susseguono in dialoghi colti, ma nello stesso tempo densi di feeling e spessore artistico, come se ognuno mettesse a nudo la propria anima. La sezione ritmica sicuramente degna di nota è composta da Angelo Farias al basso e Salvatore Tranchini alla batteria. Senza ombra di dubbio questo album è una delle più autentiche testimonianze del chitarrismo jazz contemporaneo italiano, consigliato a tutti coloro che hanno voglia di scoprire il livello dei nostri musicisti.
(Recensione del cd “Hand Down Jazz in Naples” pubblicata dal mensile Chitarre)
Concerto all'Università ed incontro con gli studenti per il chitarrista Franco Cerri
Mercoledì 19 Novembre (ore 17:30), nella Sala degli Angeli dell'Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli, il celebre chitarrista Franco Cerri incontrerà il “Contemporary Jazz Guitars”, progetto tutto partenopeo ideato da Pietro Condorelli, Aldo Farias e Antonio Onorato. Alla batteria e al basso, ad accompagnare questo splendido ensemble di chitarre, ci saranno rispettivamente Salvatore Tranchini e Angelo Farias. Sarà presente al concerto il Rettore dell'Ateneo, Prof. Francesco De Sanctis.
In occasione della sua presenza presso il complesso universitario di Corso Vittorio Emanuele, il musicista milanese incontrerà la mattina stessa (ore 9:30) gli studenti del corso di Tecniche della Comunicazione Pubblicitaria (di cui è docente il Prof. Davide Borrelli) per testimoniare le sue innumerevoli esperienze musicali e televisive. All'incontro sarà presente il Prof. Lucio d'Alessandro, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione alla quale fa capo il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione, attivato a Napoli nel settembre del 2000.
Note Biografiche: Franco Cerri ha cominciato la sua lunga e feconda carriera nel 1945 per ritrovarsi dopo qualche anno ad accompagnare Django Reinhardt, sua prima vera influenza chitarristica alla quale seguirono quelle di Jimmy Raney e di Barney Kessel (quasi una svolta per la sua formazione di jazzista), sino ad arrivare a Wes Montgomery e Jim Hall che lo indirizzarono verso sonorità più morbide e pastose. Negli anni '50 è stato al fianco di grandi maestri del jazz: da Chet Baker a Gerry Mulligan, da Billie Holiday a Lee Konitz, sino ai musicisti del Modern Jazz Quartet. Le sue collaborazioni vantano altri nomi illustri come Dizzy Gillespie, Lee Konitz, Jean Luc Ponty, Phil Woods, Stephane Grappelli. Tra i suoi lavori editoriali figurano numerosi metodi di jazz e persino un corso di chitarra in sessanta lezioni giunto alla sua quinta edizione.
Da oltre quarant'anni è primo nella classifica del referendum nazionale per chitarristi jazz e da una decina d'anni ha intensificato l'attività didattica in seno all'Associazione Culturale Musica Oggi (di cui è uno dei fondatori) dirigendo i Corsi di Jazz della Scuola Musicale Civica di Milano e organizzando molteplici rassegne concertistiche.
Il suo primo disco è datato 1952 ed è stato poi seguito da lavori (molti dei quali sono oramai irreperibili) pubblicati su 45, 33 e persino 78 giri. In “12 bacchette per una chitarra” Cerri ha collaborato con i più grandi direttori d'orchestra italiani come Ennio Morricone, Claudio Simonetti, Lelio Luttazzi e Gorni Kramer. Nella serie Malobbia degli anni '70 troviamo le collaborazioni con Tony Scott, Gorni Kramer e Nando De Luca. Per finire, i recenti Cerri & Cerri (Dire Records) con il figlio Stefano e il progetto “A Django” En Souvenir De Milan (CDPM Lion), che propone approfondite e complesse rielaborazioni di brani del repertorio di Reinhardt in cui figura con il suo Guitar Quartet, pregevole risultato di un quinquennio di lavoro didattico. 'In punta di Cerri' è l'ultimo lavoro discografico dell'artista.
. Intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, inserto campano del “Corriere della Sera”
The Contemporary Jazz Guitars: Un quintetto di grande impatto con la chitarra protagonista affidata nelle mani esperte di questi tre chitarristi campani, un'altra grande realtà del panorama musicale partenopeo, e non solo. Il pubblico si affolla per ottenere uno dei CD, possibilmente autografato e il cui sound è molto fedele a quanto ha appena ascoltato. Condorelli, Farias e Onorato sono anche grandi amici, hanno studiato spesso insieme avendo partecipato in gioventù ai seminari di Ravenna, Perugia, Siena nei quali, ancora oggi, le nuove generazioni musicali si incontrano e si formano. Se si considera il vasto e ottimo materiale originale costituito dalle loro composizioni non rimane che sperare in un moltiplicarsi di queste opportunità per il nostro orecchio.
(Recensione di un concerto pubblicata dal portale jazzitalia.net)
Ancora una volta è il chitarrismo partenopeo ad affermarsi nel panorama jazzistico italiano,con questo trio di virtuosi che da qualche tempo danno una conferma dopo l'altra di bravura, gusto e maturità. Il progetto presenta otto brani strumentali, di cui sei sono composizioni originali:"Sto a 3/4" e "Surf Blues" di Onorato, "Valzer New" e "Blues for Dolphy" di Farias, "Dialogs" e "My Favorite Kings" di Condorelli ed infine un paio di standard. Su ogni traccia troviamo sempre a rotazione le improvvisazioni dei tre solisti (ben specificate nell'ordine all'interno del cd), che s'intrecciano, si susseguono in dialoghi colti, ma nello stesso tempo densi di feeling e spessore artistico, come se ognuno mettesse a nudo la propria anima. La sezione ritmica sicuramente degna di nota è composta da Angelo Farias al basso e Salvatore Tranchini alla batteria. Senza ombra di dubbio questo album è una delle più autentiche testimonianze del chitarrismo jazz contemporaneo italiano, consigliato a tutti coloro che hanno voglia di scoprire il livello dei nostri musicisti.
(Recensione del cd “Hand Down Jazz in Naples” pubblicata dal mensile Chitarre)