Sanremo 2014: Bloody Beetroots, Tommy Lee e Raphael Gualazzi, la videointervista

E’ il trio più improbabile del Festival: si esibiranno questa sera, nella serata “Sanremo Club” cantando “Nel blu dipinto di blu”. “La urlerò”: scherza Tommy Lee, venuto appositamente dall’America, per amicizia di Sir Cornelius Bob Rifo.
“A gennaio ero a Los Angeles a girare un video - (Quello di "Raw", brano del recente album "Hide" di The Boody Beetroots, cui aveva partecipato) e gli ho chiesto: ‘Vuoi fare questa cosa? Sarà, divertente'. E’ stata tutto molto basic: ci divertiamo sempre assieme", dice Rifo, con la sicurezza di chi è abituato a chiamare per nome le rockstar e a frequentarle fuori dagli studi di registrazione: “Facciamo sempre le gare di cucina”, dicono all’uniscono. “Io cucino sempre la pasta al tonno”, chiosa il batterista dei Mötley Crüe.
Seduti in una sala di un albergo sanremese, ridono, scherzano come vecchi amici, con Gualazzi che sta un po’ in disparte: “Siamo tre ragazzi diversi, e con l’orchestra sarà fantastico”, dice il pianista. “Ma le commistioni estreme sono un buon modo di raccontare la musica di oggi. Tommy racconta di avere visto un po’ di video per capire il Festival (“Non sapevo fosse una gara…”), di avere fatto una jam questa mattina. E poi assieme si mettono a cantare…Ecco la nostra videointervista.