
La strana coppia di questo Festival si presenta in sala stampa con il patrocinio della signora Caterina Caselli Sugar, manager discografica del progetto. “Raphael è un musicista incredibile, ed è questa la prima ragione per la quale stiamo collaborando” esordisce Sir Bob Cornelius Rifo; “poi siamo andati uno in Giappone e uno in Australia” riprende Gualazzi “ma siamo rimasti costantemente in contatto”. Per Gualazzi questo del 2014 è il terzo Festival (“ma per me è come se fosse il primo, almeno ieri sera, all’inizio, era così”) ma il musicista sta anche scrivendo la colonna sonora per il nuovo film di Pupi Avati (“E’ la mia prima esperienza del genere, e il rapporto con il regista è bellissimo, anche perché Pupi ha una grandissima sensibilità musicale”).
A proposito dell’inconsueto trio previsto per venerdì, quando la coppia, aumentata da Tommy Lee, eseguirà “Volare”, Gualazzi spiega che non sanno ancora cosa ne verrà fuori, perché i tre non hanno mai provato insieme: ma sembrano essere certi che il risultato sarà divertente. Gualazzi: “Secondo me è la più bella canzone italiana mai scritta” spiega Raphael, che la paragona abbastanza incongruamente a “Caruso” di Lucio Dalla. Sir Cornelius, pensi che rinuncerai mai alla maschera? “Solo se un giorno dovessi decidere di aprire un chiosco di bibite”.