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Comunicato Stampa: Walter Veltroni al M.E.I.

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WALTER VELTRONI

AL M.E.I. (MEETING ETICHETTE INDIPENDENTI – 29 e 30 novembre – Faenza)
RITIRERA' IL PREMIO PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO MUSICALE

Il Premio Videoclip Italiano, la manifestazione giunta alla quinta edizione che ha luogo nell'ambito del M.E.I. (Meeting Etichette Indipendenti, in programma il 29 e 30 novembre a Faenza, RA) assegna a WALTER VELTRONI e ROBERTO MALFATTO il Premio per il Miglior Documentario Musicale per il “Il disco del mondo. Vita breve di Luca Flores, musicista”.
Tale documentario è stato pubblicato in allegato al libro omonimo di Walter Veltroni, pubblicato da Rizzoli.
Il riconoscimento viene assegnato dal Premio Videoclip Italiano, ideato e diretto da Domenico Liggeri in collaborazione con il sito web di informazione musicale Rockol, a Walter Veltroni e Roberto Malfatto, per avere realizzato un'operazione di grande sensibilità culturale e creativa, riscoprendo e divulgando la figura di un grande artista dimenticato, con grande rigore figurativo ed equilibrio emotivo.

La consegna del Premio avverrà nel corso di un'apposita cerimonia che avrà luogo domenica 30 novembre, nell'ambito del M.E.I. (nel centro fieristico di Faenza a partire dalle ore 15.00). Veltroni interverrà per ritirare personalmente il Premio, mentre al pubblico in sala sarà offerto in videoproiezione un estratto del lavoro. Con questa proiezione il Premio Videoclip Italiano intende contribuire alla riscoperta di un genio nascosto della musica italiana.
Il libro di Walter Veltroni Il disco del mondo prende le mosse da una notte di due anni fa, quando l'attuale sindaco di Roma ascoltò un disco ricevuto in regalo, ad opera di un pianista jazz che non aveva mai sentito nominare. Leggendo le note di copertina, Veltroni scoprì che si trattava dell'ultimo disco di un giovane musicista italiano, suicidatosi pochi giorni dopo avere realizzato proprio quell'incisione nel 1995: Luca Flores. Da allora Veltroni ha cercato di scoprire tutto quello che poteva su un uomo che ormai considerava un amico perduto, fino a raccontarne la vita in questo libro e nel documentario che lo accompagna, realizzato insieme a Roberto Malfatto.
Gli autori, con un rigoroso bianco e nero, ricostruiscono la vita di Luca Flores con una serie di scatti fotografici privati, i quali ritraggono Flores dalla prima infanzia fino agli ultimi giorni di vita. In mezzo, le toccanti interviste a chi lo ha conosciuto e amato, asciutte e senza indulgenze allo spettacolo, rispettose del talento di un artista e della sua vicenda umana.
Luca Flores, nato a Palermo nel 1956, vissuto per otto anni in Mozambico, si nutriva di musica. Da bambino non si stancava di ascoltare, dall'inizio alla fine, un vecchio disco che aveva un cerchio sulla copertina: erano le Quattro stagioni di Vivaldi e lui lo chiamava, a causa di quel disegno sulla copertina, “il disco del mondo”. Dopo il diploma con dieci e lode al Conservatorio di Firenze, si impose subito sulla scena del jazz italiano e internazionale, suonando tra gli altri con Tiziana Ghiglioni, Chet Baker, Paolo Fresu.
Ma dietro la fantasia e la purezza della sua musica c'era l'ombra di una tragedia infantile (la madre perduta in un incidente stradale di cui Luca si sentiva in qualche modo colpevole), uno strazio che in una personalità fragile ed estremamente sensibile come la sua era divenuto sempre più intollerabile.

Il documentario rende per immagini l'emozionante ritratto che Veltroni rende del musicista sulle pagine del libro, aggiungendo però la potenza evocativa di immagini elegantissime e della musica suonata proprio dalle mani di Flores, con un finale che è pura commozione come in pochi documentari è stato dato vedere. Un documentario di livello internazionale, sul piano estetico e autorale.

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