Il buon successo del recente “Hail to the thief” (quasi un milione di copie vendute in meno di cinque mesi di vita nei negozi) non sembra aver dato requie a Thom Yorke e ai Radiohead. Tanto che, stando alle confessioni che l’Associated Press ha strappato allo stesso Yorke nel backstage di un recente concerto, l’irrequieta band di Oxford ha già ricominciato ad interrogarsi sul suo futuro prossimo venturo: non solo artistico-musicale ma anche discografico-imprenditoriale, dato che il succitato album ha completato gli impegni contrattuali con la Parlophone, etichetta del gruppo EMI.
Se il rapporto con la major sia destinato o no a continuare dipenderà a questo punto dalla volontà degli stessi Radiohead, ha ammesso alla AP Rob Gordon, vicepresidente marketing mondiale della casa discografica inglese e uno degli uomini EMI più vicini al gruppo. Gordon sembra fiducioso sulle possibilità di proseguire il rapporto con la band, ma le dichiarazioni di Yorke sono di tono più evasivo. “Finora si è sempre ragionato in termini di album e basta. Io, invece, dò un giudizio positivo di cose come l’iTunes (il negozio di musica digitale della Apple, che permette di scaricare canzoni a pagamento da Internet) e della nuova abitudine della gente di scegliersi i pezzi che vuole. Io stesso, oggi, ascolto musica con un approccio assolutamente casuale”.
Come sempre concorrente, dunque, i Radiohead. Mentre alcuni loro colleghi mettono i bastoni tra le ruote ad Apple e a servizi analoghi proprio per il timore di vedere compromessa l’integrità della loro opera artistica, Yorke e compagni decretano la morte dell’album: secondo quanto scrive l’Associated Press, è più probabile che le loro prossime uscite saranno sotto forma di EP.
Se il rapporto con la major sia destinato o no a continuare dipenderà a questo punto dalla volontà degli stessi Radiohead, ha ammesso alla AP Rob Gordon, vicepresidente marketing mondiale della casa discografica inglese e uno degli uomini EMI più vicini al gruppo. Gordon sembra fiducioso sulle possibilità di proseguire il rapporto con la band, ma le dichiarazioni di Yorke sono di tono più evasivo. “Finora si è sempre ragionato in termini di album e basta. Io, invece, dò un giudizio positivo di cose come l’iTunes (il negozio di musica digitale della Apple, che permette di scaricare canzoni a pagamento da Internet) e della nuova abitudine della gente di scegliersi i pezzi che vuole. Io stesso, oggi, ascolto musica con un approccio assolutamente casuale”.
Come sempre concorrente, dunque, i Radiohead. Mentre alcuni loro colleghi mettono i bastoni tra le ruote ad Apple e a servizi analoghi proprio per il timore di vedere compromessa l’integrità della loro opera artistica, Yorke e compagni decretano la morte dell’album: secondo quanto scrive l’Associated Press, è più probabile che le loro prossime uscite saranno sotto forma di EP.
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