Le raccolte di inediti, b-sides e rarità sembrano diventate un “must” per l’industria discografica, preoccupata di riempire gli spazi lasciati vuoti dalla penuria di novità discografiche con pubblicazioni tappabuchi che possono contare comunque sul sostegno garantito dei fan.
Non si sottrae alla regola neppure Beth Orton, che dopo tre album di studio dà alle stampe il prossimo 2 settembre “The other side of daybreak”, una antologia che già nel titolo rimanda al precedente album della cantautrice electro-folk inglese, “Daybreaker”. Nella raccolta troveranno posto inediti come “Ali’s waltz” e “Bobby Gentry”, remix di brani già pubblicati, incisioni dal vivo, cover (il brano soul “Ooh child” dei Five Stairsteps, già uscito nella compilation “The hope album”) e un video di “Anywhere”, traccia dell’ultimo album remixata per l’occasione dai Two Lone Swordsmen. Altri tre pezzi recano l’impronta di Kieran Hebden dei Four Tet, che con la Orton ha lavorato anche su alcuni pezzi nuovi per ora rimasti nel cassetto. Per un nuovo album di studio della neo-folk singer bisognerà comunque attendere l’anno prossimo.
Non si sottrae alla regola neppure Beth Orton, che dopo tre album di studio dà alle stampe il prossimo 2 settembre “The other side of daybreak”, una antologia che già nel titolo rimanda al precedente album della cantautrice electro-folk inglese, “Daybreaker”. Nella raccolta troveranno posto inediti come “Ali’s waltz” e “Bobby Gentry”, remix di brani già pubblicati, incisioni dal vivo, cover (il brano soul “Ooh child” dei Five Stairsteps, già uscito nella compilation “The hope album”) e un video di “Anywhere”, traccia dell’ultimo album remixata per l’occasione dai Two Lone Swordsmen. Altri tre pezzi recano l’impronta di Kieran Hebden dei Four Tet, che con la Orton ha lavorato anche su alcuni pezzi nuovi per ora rimasti nel cassetto. Per un nuovo album di studio della neo-folk singer bisognerà comunque attendere l’anno prossimo.
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