
Sono stati poco meno di nove milioni gli spettatori della serata che Vincenzo Mollica ha proposto in ricordo di Lucio Battisti su RaiUno; abbondantemente oltre i due milioni di spettatori, invece, le immagini senza conduttore e senza dibattito, (inframmezzate da brevi ricordi di VIP e di non-VIP) in onda su Italia Uno nella seconda serata di mercoledì.
Il programma di Mollica tuttavia ha dato origine a molte polemiche: Gianni Boncompagni, ripetendo una propria battuta già rilasciata poche ore prima all'agenzia Ansa, ha detto, in chiusura di trasmissione: “Dio li fa e poi li accoppa”. La cosa ha scatenato le ire di numerosi spettatori, ma soprattutto di Pasquale Panella, ultimo collaboratore ai testi di Battisti, del quale oggi “Repubblica” pubblica una invettiva assai violenta (ma, a onor del vero, non priva di spunti condivisibili) nei confronti di Boncompagni e della società dello spettacolo:
«Permettetemi di essere il teppista che sono (...) Vieni fuori, che facciamo un po’ di letteratura con le mani... Ballerinette cionche dei miei coglioni che non siete altro... State mettendo un popolo di spettatori sotto le spiritosaggini dei vostri livori»
Boncompagni risponde con due parole:
«Che antipatico».
Il programma di Mollica tuttavia ha dato origine a molte polemiche: Gianni Boncompagni, ripetendo una propria battuta già rilasciata poche ore prima all'agenzia Ansa, ha detto, in chiusura di trasmissione: “Dio li fa e poi li accoppa”. La cosa ha scatenato le ire di numerosi spettatori, ma soprattutto di Pasquale Panella, ultimo collaboratore ai testi di Battisti, del quale oggi “Repubblica” pubblica una invettiva assai violenta (ma, a onor del vero, non priva di spunti condivisibili) nei confronti di Boncompagni e della società dello spettacolo:
«Permettetemi di essere il teppista che sono (...) Vieni fuori, che facciamo un po’ di letteratura con le mani... Ballerinette cionche dei miei coglioni che non siete altro... State mettendo un popolo di spettatori sotto le spiritosaggini dei vostri livori»
Boncompagni risponde con due parole:
«Che antipatico».
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