Annunciati fra gli ospiti stranieri del prossimo festival di Sanremo (vedi News), i Blue, boyband inglese portata al successo dal duetto con Elton John in “Sorry seems to be the hardest word”, sono in questi giorni in Italia per presentare il loro secondo album, intitolato “OneLove” (che comprende, tra le altre, anche la canzone "Don't treat me like a fool", scritta da Angie Stone).
Oggi, lunedì 10 febbraio, all'interno della cornice anni '80 offerta dal Bar Martini del nuovo Dolce&Gabbana Store, nel centro di Milano, Duncan, Lee, Anthony e Simon hanno incontrato la stampa.
Facce pulite e sorridenti, come si conviene ad una boyband salutista, fisici palestrati ma non troppo (hanno ricevuto i complimenti dagli stessi Domenico Dolce e Stefano Gabbana), messi in risalto da abiti firmati (D&G, ovviamente) i quattro ragazzi, che hanno un età compresa fra i 19 ed i 24 anni, hanno mostrato di avere le idee molto chiare su se stessi ed il loro futuro: “Non saremo una boyband per sempre”, hanno spiegato ai giornalisti che li punzecchiavano, “Questo tipo di vita è molto stressante e va bene farla adesso: la vediamo come una sorta di scuola adatta per iniziare, che ci permetterà in seguito, quando avremo 30 anni e saremo sicuramente più grassi e meno attraenti, di dedicarci ad altre cose e ad altri progetti. Al momento”, spiegano onestamente, “Abbiamo firmato un contratto per sei dischi con la Virgin, poi si vedrà. Per l'immediato futuro, ci piacerebbe seguire la strada che hanno intrapreso musicisti come Bono degli U2 o lo stesso Elton John, che oltre ad occuparsi di musica, si dedicano molto anche alla beneficenza e alle questioni umanitarie”.
“Quando abbiamo iniziato a suonare insieme”, raccontano ancora i Blue, “i produttori che avevamo ci avevano proposto di fare un tipo di musica pop sullo stile dei Backstreet Boys e di Britney Spears, che andava molto in quel momento. Ma noi”, precisano i ragazzi che hanno fra i loro artisti di riferimento Method Man, George Michael, Marvin Gaye e Stevie Wonder, “abbiamo deciso fin da allora di ritagliarci un nostro stile. Nel nostro sound oggi confluiscono e convivono insieme influenze e generi diversi”.
A proposito del duetto con Elton John, i Blue, che hanno pubblicato il loro primo album, “All rise” nel 2001, hanno svelato: “La canzone l'abbiamo registrata ad album già finito. Una sera, mentre eravamo al bar, ci hanno telefonato dalla casa discografica chiedendoci di scegliere una cover da inserire nel disco e noi abbiamo pensato a questa canzone, che ci piaceva molto”.
“Abbiamo fatto dei provini e li abbiamo mandati ad Elton per avere il suo permesso d'incidere. Lui non solo ha accettato, ma ha voluto addirittura incidere il pezzo con noi”.
A marzo, nel corso di una grande tournée che li porterà in Asia, i Blue saranno in Italia per qualche concerto: “Faremo qualche data anche in Europa, prima di andare in Asia, e veremmo anche in Italia, ma non sappiamo ancora la data precisa”.
Oggi, lunedì 10 febbraio, all'interno della cornice anni '80 offerta dal Bar Martini del nuovo Dolce&Gabbana Store, nel centro di Milano, Duncan, Lee, Anthony e Simon hanno incontrato la stampa.
Facce pulite e sorridenti, come si conviene ad una boyband salutista, fisici palestrati ma non troppo (hanno ricevuto i complimenti dagli stessi Domenico Dolce e Stefano Gabbana), messi in risalto da abiti firmati (D&G, ovviamente) i quattro ragazzi, che hanno un età compresa fra i 19 ed i 24 anni, hanno mostrato di avere le idee molto chiare su se stessi ed il loro futuro: “Non saremo una boyband per sempre”, hanno spiegato ai giornalisti che li punzecchiavano, “Questo tipo di vita è molto stressante e va bene farla adesso: la vediamo come una sorta di scuola adatta per iniziare, che ci permetterà in seguito, quando avremo 30 anni e saremo sicuramente più grassi e meno attraenti, di dedicarci ad altre cose e ad altri progetti. Al momento”, spiegano onestamente, “Abbiamo firmato un contratto per sei dischi con la Virgin, poi si vedrà. Per l'immediato futuro, ci piacerebbe seguire la strada che hanno intrapreso musicisti come Bono degli U2 o lo stesso Elton John, che oltre ad occuparsi di musica, si dedicano molto anche alla beneficenza e alle questioni umanitarie”.
“Quando abbiamo iniziato a suonare insieme”, raccontano ancora i Blue, “i produttori che avevamo ci avevano proposto di fare un tipo di musica pop sullo stile dei Backstreet Boys e di Britney Spears, che andava molto in quel momento. Ma noi”, precisano i ragazzi che hanno fra i loro artisti di riferimento Method Man, George Michael, Marvin Gaye e Stevie Wonder, “abbiamo deciso fin da allora di ritagliarci un nostro stile. Nel nostro sound oggi confluiscono e convivono insieme influenze e generi diversi”.
A proposito del duetto con Elton John, i Blue, che hanno pubblicato il loro primo album, “All rise” nel 2001, hanno svelato: “La canzone l'abbiamo registrata ad album già finito. Una sera, mentre eravamo al bar, ci hanno telefonato dalla casa discografica chiedendoci di scegliere una cover da inserire nel disco e noi abbiamo pensato a questa canzone, che ci piaceva molto”.
“Abbiamo fatto dei provini e li abbiamo mandati ad Elton per avere il suo permesso d'incidere. Lui non solo ha accettato, ma ha voluto addirittura incidere il pezzo con noi”.
Della loro prossima esibizione al Festival di Sanremo, che si terrà il 7 marzo (vedi News), dicono: “Siamo molto contenti di andare a Sanremo, perché dicono che porti molta fortuna ai gruppi inglesi”, e citano i Duran Duran, affermando: “Le leggende narrano che Simon e compagni abbiano toccato l'apice della notorietà dopo la loro esibizione al Festival”.
A marzo, nel corso di una grande tournée che li porterà in Asia, i Blue saranno in Italia per qualche concerto: “Faremo qualche data anche in Europa, prima di andare in Asia, e veremmo anche in Italia, ma non sappiamo ancora la data precisa”.
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