Il festival britannico Hop Farm si è afflosciato. Nonostante le credenziali del promoter, Vince Power, fondatore dell'agenzia Festival Republic che gestisce colossi dell'industria live come il festival di Reading e Leeds e la madre di tutte le kermesse, lo "storico" Glastonbury, non c'è stato niente da fare. Scarsa la prevendita, la crisi continua e gli spettatori preferiscono indirizzare i propri risparmi - quando ci sono - ad iniziative più consolidate. All'Hop Farm, che era in cartellone a Wood Paddock in Kent nei giorni 5 e 6 luglio, avrebbero tra gli altri dovuto partecipare My Bloody Valentine, Horrors, Dinosaur Jr e Cribs. Il comunicato di Power non si nasconde dietro a un dito. Il promoter, che iniziò col Mean Fiddler di Londra nel 1982, ha affermato: "Abbiamo cercato in tutti i modi di far funzionare il festival, ma l'impresa si è rivelata troppo dura e, nonostante ce l'avessimo messa tutta, le circostanze sono che, basandosi sulla scarsità di prevendita e sulle previsioni di vendita di biglietti, ne risulterebbero forti perdite. E' una sorpresa per noi tutti che, dopo otto settimane di marketing molto intenso e con un cartellone così ricco, siamo costretti ad annullare. E' un riflesso del brutto momento economico". Chi aveva già acquistato abbonamenti e biglietti sarà rimborsato presso il punto d'acquisto.
All'edizione 2011 del festival si verificò un curioso episodio: l'headliner, un certo Prince, pretese di farsi portare dal camerino al palco in
limousine. Distanza: 25 metri.