
In un’intervista al “Guardian”, James Blake ha espresso in maniera assai esplicita le sue opinioni sulla situazione dell’industria musicale. “E’ una nave che sta andando a fondo, e la gente che c’è rimasta dentro intrappolata cerca disperatamente di rompere gli oblò per poterne uscire prima di annegare”. Richiesto di un’opinione sul download illegale, Blake ha risposto: “E chi non lo farebbe, di scaricarlo illegalmente? La mia etichetta discografica in teoria sta facendo di tutto perché il pubblico, quando uscirà il nuovo disco “ (il suo secondo, “Overgrown”, atteso per domani, lunedì 8 aprile) “tenga almeno in considerazione l’esistenza del bottone ‘buy’ - a me, onestamente, ormai la cosa non interessa quasi più”.
Rassegnato a considerare la pirateria digitale come “un fatto della vita”, Blake ha aggiunto altre considerazioni (“Quando comperi una canzone su iTunes in realtà la stai prendendo a noleggio; è come pagare soldi e ricevere una cambiale”), in particolare sul nuovo album: “Le prevendite sono ridicole, assolutamente ridicole. Stanno tutti aspettando che il disco affiori in rete per poterlo ascoltare o scaricare senza pagare. E quel che è peggio, almeno metà del disco è già in un modo o nell’altro venuta a galla, come conseguenza dello sforzo dell’etichetta di suscitare interesse sull’album - sicché adesso i miei discografici mi chiedono almeno cinque bonus track, perché le dieci tracce ‘ufficiali’ del disco sono già in buona parte disponibili in un modo o nell’altro”.