
"Mala" è l'ottavo album in studio di Devendra Banhart, in uscita il 12 marzo per la Nonesuch, etichetta che vede tra le sue fila artisti come Caetano Veloso e David Byrne. Nato in Texas e cresciuto a Caracas, Devendra porta con sè un bagaglio culturale e musicale molto vasto: "Da bambino ero circondato da salsa, merengue, cumbia e un po' di bossanova, per strada si sentivano ovunque. Poi tornavo a casa e c'erano Guns N' Roses e Rolling Stones". Un mix di sonorità che hanno permesso a Devendra di creare una propria personalità, che non si manifesta solo nella musica ma anche nell'arte: "L'arte mi ha salvato la vita, letteralmente. Quando disegno ho chiara l'immagine che voglio rappresentare sulla tela o su un foglio. Tutte le immagini per me hanno un significato concreto, poi sta ad ognuno interpretarle. Come la copertina del nuovo disco. L’ho disegnata io, ha un significato specifico, ma a voi cosa sembra?", ci racconta il cantante nel corso di un'intervista in occasione della presentazione di "Mala". "Il titolo di questo disco nasce in maniera curiosa", dice Devendra, "una sera ero al telefono con la mia fidanzata Ana (Kras, fotografa e modella serba) e ad un certo mi ha detto 'oh mala', in modo molto dolce. In spagnolo 'mala' significa 'cattiva', mentre in serbo significa 'tenero'. Ho fatto un po' di ricerche e ho trovato che in gaelico 'mala' si traduce con borsa di plastica, in esperanto ha un altro significato ancora. Mi è piaciuta subito la trasversalità di questa parola, si adatta molto bene a ciò che è questo mio nuovo lavoro", racconta Banhart. "Quando scrivo le canzoni non parlo quasi mai della mia vita, non sono testi autobiografici. Per questo nuovo disco avevo già chiare in testa le storie che volevo raccontare, un po' come quando dipingo. Mi sento molto concreto ora e penso che il mio spirito attuale possa essere definito da questa composizione giapponese: "Notte di capodanno: stelle in cielo, vomito in strada". E' tutto molto filmico quando compongo nella mia testa, sono storie in continuo movimento", aggiunge Devendra.
"Mala" è stato co-prodotto da Banhart insieme a Noah Georgeson, chitarrista della sua band: "Ho suonato parecchi strumenti all'interno di questo nuovo album, ma mi sono avvalso anche della collaborazione di ottimi musicisti. Essere produttori di se stessi ti dona più libertà ma ti fa essere più critico. E’ stato un percorso duro, difficile, tortuoso ma anche fantastico e coinvolgente. Ho registrato a San Francisco, città che ho amato e che amo molto, ho molti ricordi che mi legano a quei luoghi", prosegue Devendra. Per ora, il cantante non ha fissato date nel nostro Paese, ma spera di poter venire ad esibirsi in Italia molto presto: "Spero di passare da queste parti prima possibile, non ho ancora fissato un calendario preciso. Mi auguro ci rivedremo presto dal vivo per qualche data", conclude Devendra.