Sono già trascorsi nove anni. Elliott Smith, il cantautore nato in Nebraska e cresciuto tra Texas ed Oregon, morì il 21 ottobre 2003 dopo essersi inferto due coltellate al petto; c'è però chi sospetta ancora di Jennifer Chiba, la sua fidanzata, che era la sola persona in casa con lui, a Los Angeles, in quel tragico momento. In quel periodo il cantautore stava lavorando sul suo sesto disco di studio, "From a basement on the hill", uscito postumo. Ora, per ricordare quel 21 ottobre 2003, un gruppo ha restaurato il murale di Los Angeles che raffigura la copertina del suo album "Figure 8" del 2000; danneggiato dai graffiti, il lavoro, che si trova in zona Silverlake, è stato ridipinto. Ad occuparsi del murale, che più esattamente è situato sul Sunset Boulevard all'altezza di un negozio chiamato Solutions, è stato un collettvo conosciuto come Punk Rock Marthas. Intanto è allo studio - già da parecchi mesi - un nuovo documentario su Smith. La pellicola, per la regia di Nickolas Rossi, è intitolata "Heaven adores you". Nickolas Dylan Rossi (Chicago, 1974) starebbe ancora raccogliendo fondi per il lavoro che è comunque in produzione. "Heaven adores you", che è stato preceduto nel 2009 dall'altro
documentario "Searching for Elliott Smioth", dovrebbe arrivare nelle sale nel 2013.