Sanremo: mattinata di conferenze stampa con NCCP, Mango e Zenima e l’organizzazione del Festival

La mattinata a Sanremo comincia quasi presto, almeno per chi è andato a dormire intorno alle cinque di ieri notte: alle 11 si parte con la conferenza stampa della Nuova Compagnia di Canto Popolare, gruppo dalla tradizione consolidata che riceve i complimenti di buona parte dei giornalisti, in verità ancora pochi.
A seguire Mango & Zenima presentano la loro accoppiata e si dichiarano abbastanza soddisfatti per la propria prestazione, a dire il vero giudicata incerta da più di un giornalista. Mango si spazientisce soltanto di fronte alla domanda relativa ai superospiti italiani, ipotesi - prima ventilata poi abortita - relativa all’esibizione fuori gara di artisti nazionali: "Se fosse passata la soluzione dei superospiti italiani mi sarei sicuramente ritirato dalla gara", ha detto l’artista. "Mi sembra veramente una mancanza di rispetto incredibile quella che vengano a cantare a Sanremo altri connazionali e per giunta, come sarebbe stato nel caso di Ramazzotti, artisti che al Festival di Sanremo, negli scorsi anni, avevano addirittura partecipato come artisti in gara". A chiudere la mattinata sono poi arrivati il capostruttura Mario Maffucci e il comitato artistico composto da Renato Serio, Luca De Gennaro e Gianni Boncompagni. Alla domanda su come fosse andata la prima serata, Boncompagni ha detto: "E’ stata dura, ma ce l’abbiamo fatta. Stare tre ore seduti davanti ai cantanti è un po’ lunga, ma ce la siamo cavata". Gli fa eco De Gennaro: "Devo ammettere che tra i giovani, che non abbiamo selezionato noi, ho avvertito un calo qualitativo netto rispetto a quanto ascoltato nella precedente selezione delle Nuove Proposte. Per quello che riguarda il Festival, l’ho visto in tv insieme a mio figlio, che è nato da poco: mi sembra un test attendibile". Il maestro Renato Serio si è invece soffermato su aspetti più tecnici dichiarando: "Spero si sia notato che cantavano quasi tutti molto bene. Se poi non ci sono gli autori dietro, questo è un altro problema: purtroppo in Italia gli autori non brillano". Boncompagni ha anche affrontato di sfuggita il tema dei presentatori, ‘assolvendoli’ per insufficienza di prove: "I presentatori non sono stati messi in grado di fare nulla Possiamo dire che siano stati sprecati ma c’era poco tempo per tutto ciò che non era musica. Stasera ci sarà più tempo per il cazzeggio di Vianello".