Numero 5, al debutto, nella classifica dance di iTunes e numero 15 in quella dedicata agli album, l'EP "Il pretesto - The NCRA remixes" è un gioco riuscito di un cantante per caso. O meglio di un ex cantante (e autore di canzoni), perché la biografia di Peppi Nocera, cinquantenne romano e autore televisivo di programmi come Non è la Rai, Amici, L'isola dei famosi e X Factor, ricorda i suoi trascorsi nel mondo musicale: singoli e album per la EMI e la CGD di Caterina Caselli, una canzone ("Se fossi un uomo") presentata da Grazia Di Michele e Randy Crawford al Festival di Sanremo 1991, una collaborazione con Claudio Dentes alla Psycho, l'etichetta di Elio e le Storie Tese.
"Il pretesto", il brano che ha scelto di reinterpretare con leggerezza e ironia, è un classico dalla storia lunga: nato nel 1966 dalla penna di Arnold Goland (testo) e Jack Gold (musica) con il titolo di "It hurts to say goodbye", interpretato dall'americana Margaret Whiting e dalla star inglese degli anni Quaranta Vera Lynn (sì, quella omaggiata dai Pink Floyd in "The wall"), tradotto per la ragazza yè-yè Françoise Hardy in francese (da Serge Gainsbourg, "Comment te dire adieu?", 1968) e in italiano (da Claudio Daiano, l'anno dopo), infine ripreso e riportato al successo a fine anni Ottanta dall'ex Bronski Beat Jimmy Somerville.
"E' nato tutto per caso, per il desiderio di togliermi uno sfizio", racconta Nocera. "Quel pezzo mi frullava in testa ma non ne ricordavo neanche il titolo. Tanto meno la versione di Somerville. Anche se magari è stata quella, inconsciamente, ad accendere la scintilla. L'originale era una specie di torch song. E mi piaceva la sua armonia elegante, molto alla Bacharach, tra pop e bossa nova. Una sera a cena, con Pierpaolo Pieroni, mi è venuta l'idea di produrmi da solo una cover e metterla il più velocemente possibile su iTunes".
Il pezzo base, accompagnato da un video affollato cui partecipano Benedetta Mazzini, la deejay La Claudina, Cristina Bugatty, Nicola Savino, Matteo Bordone, Costantino della Gherardesca, Diego Passoni, La Pina, Paola Iezzi e Syria, ricalca fedelmente la versione della Hardy; i remix, tra cui spicca un altro duetto con Sirya stavolta nei panni di Airys, spingono ovviamente sui ritmi da dancefloor. "Sono un frequentatore di club e dj, in Italia e all'estero, così ho chiesto ad amici come DJ Fakeplastic, Max Paramour e Dario Moroldo di darmi una mano".
Il risultato, e l'accoglienza ottenuta, sembrano quasi imbarazzarlo. "E infatti non ho fatto promozione, a parte un passaggio radiofonico da Pinocchio a Radio Deejay". Perché? "Perché faccio un altro lavoro. Certo, lavorando sei mesi all'anno su X Factor, facendo i casting e le playlist, mi occupo ancora quotidianamente di musica. Ma non scrivo canzoni da quattro o cinque anni, nessuno me lo chiede e mi sembrerebbe inopportuno propormi. E non mi metto certo a fare il cantante a cinquant'anni. Anche se dai video non si direbbe", scherza, "ho un certo senso del pudore".