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'New Yorker': 'Bruce Springsteen si sentì depresso, con propositi suicidi'

'New Yorker': 'Bruce Springsteen si sentì depresso, con propositi suicidi'

Nel numero del "New Yorker" del 30 luglio, David Remnick prende in esame risvolti poco conosciuti della vita privata di Bruce Springsteen, definito "rock star populista e multimilionaria". Remnick ha parlato con la E Street Band, con la moglie del Boss e con il suo manager per far emergere particolari relativi alla parte iniziale della carriera del musicista, alla sua evoluzione come artista e per sapere qualcosa sullo stato depressivo col quale ad un certo punto dovette combattere. Bruce, che col papà ebbe una relazione con alti e bassi, fu, si riporta, "profondamente toccato dalle paralizzanti depressioni di suo padre ed era preoccupato che egli stesso avrebbe proseguito sul tracciato di instabilità mentale che scorreva nella sua famiglia". Fu quella paura, ha detto lo stesso Bruce a Remnick, a far sì che egli non abbia mai assunto droghe. Le battaglie dei suoi genitori, dice Bruce, sono "il soggetto della mia vita. E' la cosa che mi mangia e sempre mi mangerà. La mia vita ha imboccato una strada molto diversa, ma la mia vita è una anomalia. Sono delle ferite che rimangono, e tu le fai diventare un linguaggio e uno scopo". Dave Marsh, biografo e amico di Springsteen, ha riferito a Remnick che, a un certo punto nei primi anni Ottanta, Bruce ebbe pulsioni suicide. E nel 1982 l'artista iniziò a sottoporsi a sedute di psicoterapia. "La depressione in sé non era scioccante. Era in emersione rapida, dal nulla ad un qualcuno, e adesso gli venivano a baciare il sedere giorno e notte. Uno può anche inziare ad avere dei conflitti interni sul proprio vero valore". La seconda e conclusiva parte del servizio tocca la sfera della privacy in maniera minore. Sempre dopo aver sentito varie persone, Remnick scrive che, musica a parte, ciò che rende il cantante davvero unico è il pathos delle sue torrenziali esibizioni live. Sembra tutto spontaneo e frutto dell'improvvisazione, invece





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Bruce prova e riprova tutto; anche le mosse che sembrano dettate dall'impulso del momento sono invece preparate, la testa bassa e il pugno levato, la Fender talismanica alzata, tutto è studiato per rendere più coinvolgente lo show.
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