Gloria alla regina Elisabetta, onorata nella settimana che ha segnato il suo giubileo di diamante per i sessant'anni sul trono, ma, nelle classifiche del regno, gloria anche a Gary Barlow. Il mainman dei Take That, che ha mirabilmente organizzato il concertone pop dello scorso 4 giugno davanti a Buckingham Palace, ottiene infatti una doppia affermazione. "Sing", l'album che Gary ha assemblato per il giubileo con la cosiddetta Commonwealth Band, rimane al primo posto mentre tra i singoli balza dall'11 all'1, con 142.000 copie, il brano "Sing". In una chart degli album del Regno Unito che vede per la prima volta dopo 71 settimane uscire dalla Top 10 un certo "21" (4.340.000 le copie vendute da Adele in UK), "Fall to grace" di Paloma Faith scende dal 2 al 3, "Number ones" dei Bee Gees sale dal 7 al 4, "Mylo xyloto" dei Coldplay avanza dall'11 al 5. Tra gli album che maggiormente guadagnano è "+" di Ed Sheeran, che dopo 39 settimane passa dal 13 al 2. La ripubblicazione con bonus di "Graceland" di Paul Simon debutta al 10. C'era curiosità per come si sarebbe comportato "One day I'm going to soar", primo album dei Dexys Midnight Runners dopo ben 27 anni; il successore di "Don't stand me down" del 1985 non va male ma si ferma in tredicesima posizione. "That's why God made the radio" dei Beach Boys, altro ritorno quasi incredibile, esordisce al 15 mentre "Americana" di Neil Young & Crazy Horse debutta al sedici. Entrate più modeste per la raccolta dei Kaiser Chiefs (numero 19) e per quella di Bob Seger (30).
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