Oggi, 14 maggio 2012, David Byrne compie 60 anni. Polistrumentista, cantante, attore, fotografo, scrittore, un artista a 360° che, non contento di essersi guadagnato uno dei posti d'onore nel paradiso della new wave, ha sempre puntato sulla sua versatile creatività, dando piena fiducia all'arte. Otto gli album con i suoi Talking Heads, nove quelli realizzati come solista; sempre otto i libri che portano la sua firma e 6 i film nei quali ha recitato. Neanche a dirlo, le collaborazioni collezionate negli anni da Byrne sono numerose: con St. Vincent, per dirne una. O Brian Eno, o Fatboy Slim, o i Morcheeba. Poi ci sono i premi e i riconoscimenti: di recente Byrne ha ottenuto due David di Donatello (uno come miglior musicista, uno come miglior canzone originale con"It falls it falls", per la musiche del film di Paolo Sorrentino "This must be the place"). Ma sono solo la punta di un iceberg fatto di Grammy, Oscar, Golden Globe e di una lunga lista di riconoscimenti alla quale si deve aggiungere l'introduzione nella Rock and Roll Hall of Fame (nel 2002).
In occasione del 60esimo compleanno di David Byrne Rockol ha dedicato all'artista uno speciale che comprende un nostro personale omaggio, una galleria fotografica che ripercorre alcune delle tappe salienti della sua carriera, nonché le nostre recensioni dei suoi dischi più celebri.
Questa era una scena tratta da "Stop making sense", il film musicale del 1984, diretto da Jonathan Demme con le riprese dal vivo del concerto del Talking Heads al Pantages Theatre di Hollywood.
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