Da anni fa coppia fissa con Alessandra Contini nel duo Il Genio e in passato è stato membro fondatore degli Studiodavoli: per Gianluca De Rubertis, musicista e cantautore pugliese, è arrivato il momento di pubblicare il suo primo album solista dal titolo "Autoritratto con oggetti". Il disco, una prima prova improntata sul cantautorato di ispirazione retrò, con chiari rimandi alla canzone d'autore degli anni Sessanta, contiene tredici canzoni e un libretto che sottolinea le atmosfere un po' decadenti del disco: De Rubertis fotografato con tredici donne, una, appunto, per ogni brano. L'artista è stato ospite nella nostra redazione e per Live@Rockol ha eseguito dal vivo due brani, "Hotel da fine" e "Io addio" . Guarda qui il video:
Contenuto non disponibile
"Questo è un progetto parallelo a quello de Il Genio", racconta De Rubertis a Rockol, "Il Genio non si arresta e insieme al mio percorso solista saranno due locomotive che andranno su binari paralleli senza scontrarsi mai. Alessandra è la persona che più stimo, quella con cui meglio mi trovo a lavorare e con la quale c'è più intesa". "Non penso di poter definire questa mia prova in studio come un concept album", prosegue il cantautore, "Certo c'è un concerto alla base di ogni canzone, che è un concetto che nasce delle proprie viscere, del proprio intestino, dalla propria nausea, e questo c'è in tutti i brani. Quando si scrive per il proprio registro ci si può permettere di essere completamente crudi e sinceri nei propri confronti e questo fa anche più male. Di certo l canzoni che scrivo per me sono diverse da quelle che scrivo per Il Genio. In quel caso è Alessandra a cantarle e non mi riesce di scrivere canzoni personali con concetti miei che poi deve cantare lei, mi sembrerebbe una violenza".
Domandiamo a De Rubertis quali sono le sue influenze musicali e quanto queste abbiano inciso della realizzazione del disco: "Se è un album ispirato? Non saprei. Di certo mi affascina moltissimo la figura di Piero Ciampi , e forse mi sono ispirato un po' alla sua persona. Per il resto non ascolto molto musica italiana, specialmente quella di questi anni. Non è per snobismo, ci mancherebbe, è che proprio non mi riesce, sono distratto. Se devo fare un nome mi vengono in mente gli Yuppie Flu , un loro album l'ho letteralmente consumato".
Tags:
La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale