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Dario Cappanera: un disco solista e il debutto come attore

Il nome Cappanera è una specie di marchio di garanzia da decenni, per gli appassionati italiani di hard rock, metal e musica sanguigna ed evoca i fasti di una band fondamentale come gli Strana Officina. Ebbene, questo aprile 2012 è decisamente all'insegna di Dario Cappanera - nipote dei due compianti Fabio e Roberto Cappanera - che è protagonista di ben due uscite: il suo primo album solista e un film firmato da Virzì ("I più grandi di tutti"), che lo vede come attore.

Il disco è intitolato "Code of discipline" (su Bagana Records) e contiene nove tracce; "Definirei il sound di questo mio primo album da solista proprio come hard blues" - ci ha spiegato Dario - "che riassume molto bene ciò che volevo ottenere; si tratta poi delle mie influenze principali. I brani di 'C.O.D.' sono nati nella mia pausa estiva di Agosto 2011, dopo avere girato 'I più grandi di tutti' ed essere stato in tour con Vasco. Sono cosi rimasto nella mia Livorno nel periodo più bello, tra sole splendente, mare e 35 gradi. Nel prendermi una pausa da tutto scrivevo brani e testi in casa, con la chitarra acustica, sul divano bevendo birra gelata!".

Quello di Dario Cappanera è un hard-blues fortemente legato alla tradizione dei mostri sacri del genere, da Gary Moore (non a caso è inclusa una cover di "Still got the blues" con Pino Scotto alla voce) agli ZZ Top, passando per influenze che variano da Randy Rhoads a Zakk Wylde a - ovviamente - Fabio Cappanera, che fu mentore e maestro di Dario.
La collaborazione con Scotto è nata in maniera del tutto naturale, come ci ha raccontato Dario: "Pino è come uno degli zii per me, lo vedevo da ragazzino quando la Strana Officina e i Vandium suonavano insieme, poi negli anni, crescendo siamo diventati grandi amici,una sera ero al Rock'n'Roll di Milano al cazzeggio, trovai lo zio Pino e tra una sbevazzata e l'altra gli raccontai che stavo lavorando al mio disco solista e che per questo album avrei voluto omaggiare il compianto Gary Moore, da sempre una delle mie più grandi influenze, ma non riuscivo a scegliere il pezzo giusto.  Pino mi disse che lui da sempre avrebbe voluto cantare 'Still got the blues'. Bang! Problema risolto, io avevo il mio pezzo e Pino l'avrebbe cantato regalandomi la sua presenza come ospite d'eccezione per il mio debutto da solista. Easy!".

"C.O.D." è un album che suona moderno nella produzione, ma trasuda feeling e vita così come facevano i dischi degli ispiratori di Dario: in queste tracce si sente il sapore del Texas, ma anche del litorale toscano, in una commistione bizzarra, ma fascinosa. È come se Dario vivesse in bilico tra gli USA e il Belpaese: "Devo dire che io mi sento molto italiano ed europeo negli aspetti caratteriali e ideologici, ma totalmente un americano del sud per quanto riguarda la cultura musicale, la chitarra come la intendo io è nata e si è evoluta nel sud degli States, dal blues di Robert Johnson fino alle 'slegate' bastarde, tecniche ma sudiste di Dimebag Darrell. Suonare negli USA rimane e rimarrà forse il mio ultimo sogno, staremo a vedere, la strada è lunga e di sicuro tornerò, adesso infatti vorrei provare a suonare al SxSw festival di Austin, e proprio in questi giorni sto cercando una licenza per una digital distribution americana. Ho abitato spesso e volentieri negli Stati Uniti anche per periodi lunghi, fino all'anno, anno e mezzo, ma devo dire che adesso dopo i primi sei mesi sento sempre la mancanza della mia realtà italiana, i miei amici, fratelli e cari sono qua, e io mi nutro molto della loro presenza intorno a me".

In "Code of discipline", poi, Dario Cappanera si cimenta per la prima volta nel doppio ruolo di chitarrista e cantante. "Questa è stata una bella sfida devo dire." - commenta Dario - "Non mi reputo un cantante assolutamente, ma ho sempre cantato durante la scrittura dei miei brani, in casa, in sala prove, e facendo i cori sia con la Strana Officina che con i Rebeldevil. Devo dire che mi diverte molto, pur assorbendo grosse energie, cantare e suonare allo stesso tempo richiede una bella dose di concentrazione in questo momento. Ma ho notato che più tempo passo ad allenare la cosa, più mi viene naturale".






Passiamo ora al capitolo cinematografico, ossia il film firmato da Virzì e intitolato "I più grandi di tutti", che narra la storia di una band che si riunisce dopo diversi anni di inattività ("Forse l'unico vero film rock'n'roll in Italia", dice Dario).
Cappanera ha partecipato come attore, nella parte - ovviamente - del chitarrista del gruppo. "Devo dire che è stata un'esperienza incredibile", spiega Dario, molto compiaciuto. "Mi sono divertito un casino, ho avuto la fortuna di poter lavorare con grandi professionisti e al tempo stesso vecchi amici di sempre, come appunto Carlo e Marco Cocci. Le cose erano due, o andava bene bene o male male; ho rotto il ghiaccio iniziando per primo, il primo giorno di riprese, e con una delle scene tra le più importanti del mio personaggio, Rino. E' andato tutto bene alla fine, siamo in tour promozionale in questi giorni e mi sto proprio godendo tutto il circo che ci sta intorno!". E aggiunge: "Stare sul palco con la Les Paul in mano, davanti a un muro di Marshall, e allo stesso tempo davanti a una macchina da presa è stata una cosa incredibile! Tutto in uno. Mi è piaciuto molto recitare, e spero di poterlo fare di nuovo in futuro, ma stare sul palco è e rimane la cosa piu figa e bastarda di tutte".


Dario Cappanera, in aprile, si esibirà in tre date promozionali e sarà possibile vederlo sul palco il 13 all'Honky Tonky di Seregno (MB), il 22 alla Rock'n'Roll Arena di Novara e il 28 al The Cage di Livorno.

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