Il contrasto è di quelli belli evidenti, ma molto interessanti: un ukulele vs. i sintetizzatori. Ad usare entrambi è una vera e propria leggenda della musica indipendente americana, Stephin Merritt, mente dei Magnetic Fields.
Merritt e la band pubblicano in questi giorni "Love at the bottom of the sea", nuovo album che mostra nuovamente la sua straordinaria capacità di songwriter, in bilico tra pop, melodia e soluzioni sonore mai banali. Un disco che segna il ritorno del nostro ai sintetizzatori di inizio carriera, appunto, dopo dischi passati a sperimentare e giocare soprattutto con le chitarre.
Per presentare il disco, Merritt ha scelto la via diametralmente opposta: un brevissimo tour promozionale, da solo con il suo ukulele. In questa veste si è presentato in redazione qualche settimana fa- anticipato da una richiesta inconsueta poco prima dell'arrivo: un leggio e una lampada. Detto fatto: li vedete nel video qua sotto: Stephin Merrit aveva appena rotto gli occhiali, ma questo non gli ha certo impedito di cantare e di mettere in scena un piccolo grande concerto. Richieste bizzarre a parte, ci ha regalato uno dei migliori Live@Rockol finora realizzati.
La prima canzone è il singolo che ha anticipato l'album, "Andrew in drag", che spogliata in questa veste minimale, mantiene tutto il suo fascino. Ma il bello è successo nella seconda canzone...
Dopo "Andrew in drag", Merritt ha suonato un altro brano del nuovo disco, "Your girlfriend's face". E, per la sorpresa del nostro cameraman e di tutta la redazione, a fine brano ha iniziato a girare per la redazione, dirigendosi verso la cucina e chiudendosi in bagno per terminare improvvisamente la performance. Guardare per credere....
Lo abbiamo tirato fuori dal bagno per spostarlo nel nostro montacarichi, che è il luogo deputato alle interviste. E lì dentro Merritt ci ha raccontato la genesi dell'album, la scelta del ritorno ai sintetizzatori e quella dell'ukulele per presentare "Love at the bottom of the sea"