"Fantascienza": è questo il titolo del nuovo album di Matteo Cincopan in uscita a dieci mesi dal precedente "I primi tre secondi dell'universo". L'album contiene nove brani ispirati alla fantascienza di Orwell, di Bradbury, di Asimov, di Shakespeare: "Il filo delle canzoni è teso tra musica e testo, facendosi ora suono, ora parola", spiega il cantante, "La parola in sé non basta, dice solo una mezza verità, non è un caso che il finale dellʼultima canzone sia affidato solo alla musica". "La mia musica affonda le sue radici nell'Inghilterra degli anni Sessanta e nell'Italia del prgressive rock degli anni Settanta senza tralasciare sperimentazioni elettroniche moderne", spiega il cantante nella lettera di presentazione del disco: "Per i testi mi sono affidato ad un'altra mia grande passione attingendo a cinema e letteratura del settore. L'idea dell'intero album è quella di miscelare il passato con il presente cercando anche nei limiti del gusto personale di creare un sound che fosse contemporaneamente attuale e retrò in bilico tra passato e presente".
Matteo Cincopan dal 1999 al 2004 ha suonato nei Poets, un gruppo Sixties Pop che ha fatto parte della scuderia della Teen Sound, sottoetichetta della Misty Lane. Terminata l'esperienza con la band si è avvicinato alle colonne sonore, componendone e producendone per corti e film indipendenti finché, nel 2006, ha iniziato una collaborazione, tutt’ora in corso, con il drammaturgo Claudio Beghelli.
Con i Guidos ha registrato due album "Guidos" e "Avocado", mentre da solista ha realizzato "I primi tre secondi dell’universo".