
Come già riferito qualche giorno fa (vedi news), continua la querelle politica tra Eminem ed il governo autraliano: il primo ministro dell’ex colonia britannica John Howard – che negli scorsi giorni aveva definito il leader dei D12 “disgustoso” – sta infatti continuando la sua (ormai personale) campagna contro il rapper bianco, alla quale si è recentemente aggiunta quella del reverendo estremista Fred Nile, che non ha esitato a definire Slim Shady un epigono di Hitler. Gli osservatori australiani – più in particolare, i columnist del sito musicale locale Undercover – iniziano però a nutrire seri dubbi relativamente all’onestà di queste polemiche: in effetti Howard, in netto calo di popolarità negli ultimi tempi, viene citato dai media solo per l’affair Eminem. Per non parlare del reverendo Nile, la cui omofobia – in patria – è proverbiale. Sembra quindi che si stia ripetendo lo stesso copione – ormai mandato a memoria da tutti gli organi d’informazione – che accompagna immancabilmente le esibizioni di un altro reverendo, Marylin Manson. E se il copione, in qualche modo, minimamente varia, il risultato rimane sempre lo stesso: biglietti esauriti da settimane e popolarità assicurata. A tutti.
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