
Il suo nome è noto per “Gimme hope Jo’Hanna” o “Living on the frontline”, hits che negli anni ’80 impazzavano in tutti i dance floor mondiali. Lui è Eddy Grant, artista sulla cresta dell’onda dalla fine degli anni ’70, cantante e produttore indipendente. Rockol lo ha incontrato per parlare dell’uscita del suo nuovo “Greatest hits” e del nuovo singolo “Ringbang remix”, rifacimento della sua “Electronic avenue”, che nel ’82 portò l’album “Killer on the rampage” direttamente ai primi posti delle classifiche inglesi.
Il remix presente nel “Greatest Hits” è frutto del lavoro di Peter Black DJ, suo produttore e amico, come racconta Grant: “Un giorno mi ha portato il nastro, all’inizio ero scettico; ma una volta sentito me ne sono innamorato subito.
"Il nome che ho voluto dare a questo remix non è casuale ”, spiega riferendosi alla situazione dove vive e lavora con la sua etichetta Ice Record ormai da lungo tempo. “ ‘Ringbang’", aggiunge, "è una nuova parola che ho voluto creare per descrivere la cultura caraibica, un espediente per valorizzare le nostre radici spesso dimenticate a causa dell’importazione massiccia di modelli stranieri: una filosofia che si basa sull’amore per se stessi e per quello che facciamo e creiamo. Questo valore aggiunto può generare sviluppo economico e stabilità ma soprattutto dignità e orgoglio”.
Per questo motivo la produzione di Grant attualmente punta molto sulle giovani band locali: “E’ una mia responsabilità, oggi ci sono molte giovani band che suonano Ringbang music, una rivisitazione ritmata della soca, una fusione tra soul e calypso; questo è diventato il sound dei giovani ed è e motivo di orgoglio per me, che ho contribuito attraverso le mie produzioni a farla crescere”.
Nelle parole di Grant traspaiono pesanti critiche all’industria musicale: “i discografici non sono mai stati mai interessati alla mia figura umana, quanto piuttosto a quello che potevo far vendere loro; per questo motivo ho cercato di controllare sempre quello che è di mia proprietà”. Riguardo quest’argomento, Grant racconta con orgoglio anche delle sue numerose battaglie legali per riconquistare i diritti delle sue canzoni e il controllo sulla Ice Record: “Ho perso 7 anni dietro incartamenti e battaglie legali, sacrificando la mia musica, ora ho solo intenzione di riprendere da ciò che ho lasciato”.
Riguardo alle sue odierne produzioni, invece, fa notare che i suoi artisti, esclusivamente di genere soca, non avranno mai posto nelle classifiche internazionali: “E’ solo la musica che amo e che apprezzo, a prescindere dall’ aspetto commerciale, è musica per l’anima e non per il portafoglio”.
Grant sta attualmente lavorando per portare a termine la sua ultima fatica: un album che dovrebbe vedere la luce verso la fine di settembre.
Il remix presente nel “Greatest Hits” è frutto del lavoro di Peter Black DJ, suo produttore e amico, come racconta Grant: “Un giorno mi ha portato il nastro, all’inizio ero scettico; ma una volta sentito me ne sono innamorato subito.
"Il nome che ho voluto dare a questo remix non è casuale ”, spiega riferendosi alla situazione dove vive e lavora con la sua etichetta Ice Record ormai da lungo tempo. “ ‘Ringbang’", aggiunge, "è una nuova parola che ho voluto creare per descrivere la cultura caraibica, un espediente per valorizzare le nostre radici spesso dimenticate a causa dell’importazione massiccia di modelli stranieri: una filosofia che si basa sull’amore per se stessi e per quello che facciamo e creiamo. Questo valore aggiunto può generare sviluppo economico e stabilità ma soprattutto dignità e orgoglio”.
Per questo motivo la produzione di Grant attualmente punta molto sulle giovani band locali: “E’ una mia responsabilità, oggi ci sono molte giovani band che suonano Ringbang music, una rivisitazione ritmata della soca, una fusione tra soul e calypso; questo è diventato il sound dei giovani ed è e motivo di orgoglio per me, che ho contribuito attraverso le mie produzioni a farla crescere”.
Nelle parole di Grant traspaiono pesanti critiche all’industria musicale: “i discografici non sono mai stati mai interessati alla mia figura umana, quanto piuttosto a quello che potevo far vendere loro; per questo motivo ho cercato di controllare sempre quello che è di mia proprietà”. Riguardo quest’argomento, Grant racconta con orgoglio anche delle sue numerose battaglie legali per riconquistare i diritti delle sue canzoni e il controllo sulla Ice Record: “Ho perso 7 anni dietro incartamenti e battaglie legali, sacrificando la mia musica, ora ho solo intenzione di riprendere da ciò che ho lasciato”.
Riguardo alle sue odierne produzioni, invece, fa notare che i suoi artisti, esclusivamente di genere soca, non avranno mai posto nelle classifiche internazionali: “E’ solo la musica che amo e che apprezzo, a prescindere dall’ aspetto commerciale, è musica per l’anima e non per il portafoglio”.
Grant sta attualmente lavorando per portare a termine la sua ultima fatica: un album che dovrebbe vedere la luce verso la fine di settembre.
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