In una settimana non particolarmente eccitante per le classifiche statunitensi, la sorpresa è venuta da Aaron Carter, il fratellino di Nick dei Backstreet Boys. Ma procediamo con ordine. Al primo posto, con 546.000 copie vendute, si riafferma la compilation “Now that’s what I call music – Vol. 6”. Il disco, che vede la presenza di cantanti quali Britney Spears, tiene a bada, in seconda posizione, il doppio album postumo di Tupac Shakur, “Until the end of time”. La compilation del rapper scomparso vende 196.000 copie ed è seguita, a quota 159.000, da “Hotshot” di Shaggy. Ma ecco la sorpresa. In quarta posizione, con un balzo dalla quindicesima, atterra infatti “Aaron’s party (come get it)”, l’album –peraltro “vecchio” di parecchi mesi- di Aaron, il tredicenne fratello minore di Nick dei BSB. Il disco, che la scorsa settimana ha venduto 105.000 copie, è stato “rianimato” dal recente successo del suo nuovo singolo, “That’s how I beat Shaq”. Aaron è così davanti ad “Everyday” della Dave Matthews Band (5) ed a “Life” (6) di Ginuwine. Ottimo anche il balzo dei Dream, che passano dal numero 21 al numero 7 con “It was all a dream”, album che peraltro si era affacciato in Top 10 anche nello scorso gennaio. Chiudono “No angel” di Dido (8), “No name face” targata Lifehouse (9) e “Country grammar” (10) del rapper sudista Nelly. Scarsi e lontani gli altri debutti: il più alto è quello di “Revelling/Reckoning” di Ani DiFranco. Al numero cinquanta.
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