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La seconda settimana del processo per la morte di Michael Jackson

La seconda settimana del processo per la morte di Michael Jackson

E' iniziata ieri la seconda settimana del processo per la morte di Michael Jackson. Il solo imputato, che rischia 4 anni di detenzione, è Conrad Murray, medico dell'artista e sola persona al suo fianco nei suoi ultimi istanti di vita. Ieri, in aula, i dottori dell'ospedale di Los Angeles presso il quale Michael fu condotto in ambulanza hanno testimoniato che il Re del Pop era morto ormai da parecchio tempo al suo arrivo presso il nosocomio. "Il signor Jackson era morto già da un pezzo prima che potesse diventare il paziente del quale sarei stato responsabile", ha detto Richelle Cooper del pronto soccorso dell'UCLA. Tuttavia, contro ogni evidenza e su insistenza di Murray, a Michael furono praticati vari tentativi. Il cardiologo Thao Nguyen ha testimoniato che Murray esortò lo staff a non mollare. "Era disperato e sconvolto", ha detto Nguyen. Murray disse ai medici d'aver somministrato al cantante solamente il sedativo  Lorazepam. La dottoressa Cooper ha affermato che, anche qualora Murray avesse "confessato" d'aver somministrato a Jackson del Propofol, la sostanza che si ritiene lo abbia ucciso, per Jackson le cose non sarebbero cambiate. Solo due giorni dopo la morte dell'artista Murray ammise alla polizia d'aver dato 25 milligrammi di Propofol a Michael, il giorno in cui morì, "per aiutarlo a dormire". L'accusa sta tentando di dimostrare che Murray agì in maniera irresponsabile dando a Jackson il potente Propofol. La difesa ritiene che Jackson, dopo aver ricevuto una dose di
Propofol da Murray, ne assunse un'altra -quella rivelatasi fatale- da solo mentre il medico era fuori dalla stanza. Cooper ha aggiunto d'aver visto i tre figli di Jackson in ospedale poco dopo l'annuncio della morte del loro padre. "Piangevano, erano isterici", ha detto. E' stato inoltre dichiarato che, dopo le 10.45 del giorno della morte dell'artista, Murray prese e fece alcune chiamate telefoniche che cessarono solamente alle 11,56. Cioé immediatamente dopo essersi reso conto che Michael aveva smesso di respirare.

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