La Associated Press riferisce dell’aggiornamento del caso che l’11 gennaio 2000 vide Whitney Houston accusata di detenzione di droga alle Hawaii, quando l’artista fu fermata dalle autorità locali all’aeroporto di Keahole-Kona, trovata in possesso di mezza oncia di marijuana e sfuggì all’arresto imbarcandosi su un volo per San Francisco.
All’udienza dello scorso 2 novembre la Houston non ha dato cenno di sè nemmeno tramite i suoi legali; la corte decretò, comunque, che le accuse contro di lei sarebbero cadute qualora avesse pagato 1.000 dollari di contravvenzione allo stato e una simbolica "criminal injury fee” di 25 dollari, avesse donato 3.000 dollari alla “Big Island Wave Riders Against Drugs” ed avesse accettato un accertamento per abuso di sostanze stupefacenti. Ieri, 2 febbraio, scadevano i termini di tre mesi per giovarsi di queste opzioni, ed ora la cantante rischia guai peggiori, detenzione inclusa.
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