
A margine dell’articolo di Gino Castaldo che su "Repubblica" presenta il nuovo album di Patty Pravo, "Una donna da sognare", intervista di Carlo Moretti alla cantante che, interrogata sulla questione se l’emancipazione femminile abbia portato alle donne anche più potere, risponde: "Io credo che non sia cambiato nulla. Siamo sempre qui che spingiamo la carretta. La donna crede di aver raggiunto un traguardo, e con il lavoro una vita migliore: in realtà è l’uomo che ha concesso un contentino, piazzando qualcuna in posti di comando. Guardate la musica, i nostri budget sono inferiori a quelli degli uomini, e a me non daranno mai la curva dell’Olimpico per un mio concerto".
Anche sugli altri principali quotidiani spazio alle (poche) dichiarazioni di Patty Pravo e tra queste la più ripresa - e scelta dal "Messaggero" come titolo dell’articolo di Paolo Zaccagnini- è la già nota confessione sul fatto di non fare sesso da dieci anni: "Penso di non essere la sola a non avere rapporti sessuali, non ce n’è da preoccuparsene. Quando uno ha fatto tutto... Non amo ripetermi".
Qualche particolare in più lo si trova nell’articolo di Marinella Vengoni sulla "Stampa" che tra le altre cose riporta le battute fulminanti della ‘cattiva ragazza’ che si è sfogata sugli studi bolognesi di Lucio Dalla "dove ha dovuto incidere ‘al freddo, e pagando mille lire il caffè’, almeno il brano ‘Count down’ (uno dei più potenti) prima di fuggire verso lo studio di Vasco, dove il calore non erano solo i termosifoni accesi: ‘eravamo ragazzini che si divertivano a creare’. E da lì in tre mesi soli, è finito un lavoro nato fra good vibrations".
Anche sugli altri principali quotidiani spazio alle (poche) dichiarazioni di Patty Pravo e tra queste la più ripresa - e scelta dal "Messaggero" come titolo dell’articolo di Paolo Zaccagnini- è la già nota confessione sul fatto di non fare sesso da dieci anni: "Penso di non essere la sola a non avere rapporti sessuali, non ce n’è da preoccuparsene. Quando uno ha fatto tutto... Non amo ripetermi".
Qualche particolare in più lo si trova nell’articolo di Marinella Vengoni sulla "Stampa" che tra le altre cose riporta le battute fulminanti della ‘cattiva ragazza’ che si è sfogata sugli studi bolognesi di Lucio Dalla "dove ha dovuto incidere ‘al freddo, e pagando mille lire il caffè’, almeno il brano ‘Count down’ (uno dei più potenti) prima di fuggire verso lo studio di Vasco, dove il calore non erano solo i termosifoni accesi: ‘eravamo ragazzini che si divertivano a creare’. E da lì in tre mesi soli, è finito un lavoro nato fra good vibrations".
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