Taylor Swift, causa multimilionaria dall'ex manager

Dan Dymtrow, ex manager di Taylor Swift, ha citato in giudizio la star del country-pop a stelle e strisce domandando un risarcimento di diversi milioni di dollari: l'agente - che in passato ebbe tra le sue clienti anche Britney Spears - ha accusato la cantante di averlo ingiustamente (e gratuitamente) liquidato quando la Swift si legò discograficamente all'etichetta che ancora oggi la rappresenta, la Big Machine.
Dymtrow fu licenziato, subito dopo la sigla, dal padre della Swift, che allora aveva solo quindici anni: il manager ora accusa l'artista e la sua famiglia di averlo volontariamente estromesso dall'accordo per evitare di pagare le commissioni che - a suo dire - gli sarebbero spettate per aver lanciato la carriera di Taylor. A riprova di quanto sostenuto i legali dell'agente hanno portato come prova una mail mandata da Scott Swift, padre di Taylor, a presidente della Big Machine, Scott Borchetta, che testualmente riferisce: "Dymtrow ha passato il limite. Mi hai chiesto di spezzargli tutte e due le gambe, di incatenarlo e di gettarlo in fondo a un lago. Beh, l'ho fatto". "Dire che il successo di Taylor ed il contratto che la lega alla Big Machine siano merito suo è semplicemente ridicolo", ha risposto l'avvocato difensore della Swift. La causa, depositata in origine nel 2007, sarà discussa dal tribunale solo nel corso del prossimo marzo.