
Su "La Repubblica", Laura Putti descrive il concerto di apertura del tour europeo di Beck, in arrivo domani a Milano. «Per la versione dal vivo dell'ultimo disco, quel "Midnite vultures" che gli ha procurato un bel po' di Grammy (a sorpresa, tanto che lui non era neanche alla cerimonia di consegna), Beck ha voluto un palco molto colorato. Dall'alto scendono grandi tubi gialli, altri azzurri sono acciambellati sul pavimento; i musicisti (batteria, tastiere su una molla d'acciaio e tre fiati) e il dj (lo straordinario dj Swamp, già dietro ai Morcheeba e ai Cardigans) sono posati su pedane che sembrano cuscini a righe bianche e rosse, e, sul fondo, una parete di plastica nera come buste della spazzatura incollate fra loro, diventa un cielo prodigioso di luci e colori. Tre coriste, una chitarra e un basso completano una scena estiva, balneare, deliziosamente retrò eppure modernissima. Sembra che, nei loro travestimenti (parrucche, gambali da hockey, mantelli con strascico), nelle piccole coreografie d'assieme, tutti si divertano come pazzi. Lo spirito del concerto è chiaro sin dal primo brano: sarà pure il funky di nonno James Brown e anche quello di zio Prince, ma con lo spirito di Frank Zappa (1940-1993), primo sublime ironico frullatore di suoni. "Mixed bizness" è un'esplosione della quale "Get real paid", accompagnata da un balletto scattoso, aumenta il fragore. Poi "Milk and honey", "Sexx laws", fino all'intraducibile "Hollywood freaks", lucida presa in giro della Los Angeles alla moda; tutti brani da "Midnite vultures". A differenza dei suoi ispiratori neri, Beck è minuto, quasi esangue, un biondino tutto nervi perfettamente a suo agio sulla scena. Ha jeans tagliati e non solo per moda: si agita molto, si butta a terra, cade in ginocchio. Ma per il suo suggestivo juke box sembra usare corpo e mente in dosi uguali. Dopo tutto quel funky arriva il punk, poi, chitarra a tracolla e armonica, Beck resta solo sul palco per alcuni brani da "Mutations", il disco precedente, tutto di ballate. (...) Ritorna il funky con il rumore e le pazze luci colorate. Il concerto finisce mentre Beck gira per il palco avvolto da una selva di leggii, aste di microfoni, cavalletti reggistrumenti. Il primo bis è per Dj Swamp che "scratcha" di tutto, anche di spalle e con la bocca, e lancia in aria 33 giri come un vero giocoliere di suoni. Poi gli altri tornano in scena più mascherati e divertiti di prima».
La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale