Le autorità californiane hanno cancellato dal registro degli indagati i sette medici che prescrissero a Michael Jackson diversi medicinali, alcuni dei quali furono tra le cause della morte del cantante: gli investigatori, dopo aver verificato le modalità di prescrizione e le ricette, si sono limitati a deferire all'ordine dei medici californiano uno dei dottori, reo di aver effettuato una prescrizione sotto pseudonimo. Conrad Murray, il medico personale di Jackson che soggiornò per lo meno nella stessa abitazione del cantante quando fu iniettata la dose fatale di Propofol già prosciolto dall'accusa di omidicio involontario, non figura tra i sette dottori già oggetto di indagine. Brian Oxman, il legale del padre del Re del Pop, Joe Jackson, si è detto in totale disaccordo col provvedimento: "Gli errori fatti dai medici negli ultimi anni della vita di Jackson sono stati senza dubbio eccessivi: evitare di portare ciò all'attenzione del pubblico significa ignorare la realtà".