Aldo Grasso stronca ‘Taratata’

Sul "Corriere della Sera", il critico televisivo Aldo Grasso è assai poco natalizio con "Taratata", Enrico Silvestrin, e Antonello Venditti.
Non parliamo poi di Vincenzo Mollica. «C’è qualcosa che non torna. La Rai chiede più attenzione per il pubblico giovane (è prima negli ascolti, ma ha un'audience di sessantenni, la meno interessante per gli investitori pubblicitari) e la prima mossa è quella di «invecchiare» un programma musicale rivolto essenzialmente ai non adulti, "Taratatà" (Raiuno, martedì, ore 23.30), affidandolo a Vincenzo Mollica e Natasha Stefanenko, una che è sempre in mezzo come il giovedì. Enrico Silvestrin andava sostituito, certo; non perché fosse esponente di una linea Mtv ma semplicemente perché non sa organizzare un discorso di senso compiuto. Ma Mollica? Ha amabilmente intrattenuto Vincenzo Cerami, Nicola Piovani, Dario Fo, Roberto Benigni, Paolo Conte, Sabrina Ferilli. Cosa si pretende di più? Il problema non sono gli ospiti ma è lui, mollicone nostro, che ha la straordinaria capacità di mollificare i suoi intervistati, avvolgendoli nelle spire di un'ovvietà boriosa, di un'esagerata buona coscienza, di una compiaciuta pusillanimità: tutti parimenti meravigliosi e stupendamente mollicchiosi. Maestro di cerimonia dell'impersonalità (per lui non c'è cantante che non sfiori il sublime, persino Venditti), semiprostrato dagli aggettivi ridondanti di cui dispone, sempre meno incline a soppesare un giudizio critico, Vincenzo Mollica, il Marzullo della sinistra veltroniana, non aspira che a celebrare se stesso».