
55 minuti di concerto, e mezz’ora di ritardo. Il "Corriere della Sera" informa che «Qualcosa non ha funzionato nell'unico concerto italiano di Ray Charles allo Smeraldo: ci si aspettava una folla di appassionati e ne sono arrivati meno di mille (il teatro ne contiene duemila), con un incasso di 95 milioni e un disavanzo di oltre 150. Eppure il re del "soul", con l'orchestra sinfonica, era un'assoluta novità per l'Italia. In più lo spettacolo è cominciato in ritardo e con l'esibizione della violinista Marta Pasquini, che ha suonato Paganini, Piazzolla e Leoncavallo, lei stessa in imbarazzo davanti a quei fan venuti per "The Genius". Applausi hanno comunque salutato l'esibizione e l'ingresso della Columbus Orchestra di Genova, supportata da una sezione ritmica americana e ottoni jazz, fra cui l'ottimo trombettista Emilio Soana. Sembrava che finalmente tutto filasse per il verso giusto, ma per 32 minuti non è accaduto nulla, con la gente che cominciava a spazientirsi e addirittura tornava alla cassa per chiedere la restituzione dei soldi, 60mila la balconata, 120 e 180mila la platea. Ray, con una smagliante giacca ricamata a fiori in bianco e rosso, è apparso finalmente alle 22.02 in punto. Accolto con un applauso dal pubblico, che ha subito tutto dimenticato. E' venuto avanti con quel suo modo robotico di camminare, poi si è seduto al pianoforte mentre l'orchestra intonava il classico "Scotia bows". Quando ha cantato "They can't take that away" allora è cominciato il delirio, che ha attraversato l'intera serata, dall'immancabile "Georgia" a "The good life", da "Blues for big Scotia" all'intramontabile "Yesterday" dei Beatles, nella quale Charles trova sempre nuovi spunti. Ma che cosa ha potuto provocare il ritardo? Qualcuno suppone che, visto il deficit, ci siano stati nei camerini convulsi contrasti fra gli organizzatori: la perdita è notevole. A chi toccherà farvi fronte? Altri dicono che ci siano state contestazioni con la Rai per il minutaggio delle riprese. Ray è arrivato in Italia per registrare il 14 a Roma una trasmissione sui 50 anni del Festival di Sanremo, che andrà poi in onda il 17. Per l'occasione si è organizzato troppo frettolosamente il concerto milanese con l'orchestra che ha potuto provare solo due ore nel pomeriggio: poche anche per una bacchetta sicura come quella di Victor Vandecore, anche arrangiatore dei temi. A Roma, Ray Charles registrerà "Volare" (che ha dovuto studiare apposta) e "Good love gone bad", ovvero "Gli amori" di Toto Cutugno. Per quanto riguarda il duetto di cui si è parlato con Celentano, anche qui qualcosa non ha funzionato: si parla di un contratto con la Rai e con Sanremo che prevede soltanto l'esibizione del 17, ma i bene informati dicono che non ci sia stato accordo sul compenso».
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