
Sul "Corriere della Sera", un articolo di Giovanna Grassi da Los Angeles annuncia i progetti italiani di Ray Charles. «Mi sto preparando al concerto che terrò a Milano l'8 novembre, con una vera orchestra sinfonica, e a quello di Sanremo, per il quale ho diverse sorprese. (...) A Sanremo canterò "Nel blu dipinto di blu" in omaggio al vostro Modugno e "Good love gone bad". Sarà un evento? Ma no, la musica appartiene a tutti e ogni esibizione, prima di diventare evento o business, deve restituirla a tutti: studiando "Volare" tornerò ragazzo, cantare in Italia mi commuove». L’articolo spiega che «Il concerto sanremese sarà il 14 novembre, registrato da Raiuno che lo manderà in onda alle 20.40 del 17: uno speciale per celebrare i 50 anni del Festival. "Good love gone bad" non è altro che "Gli amori" di Toto Cutugno cantato in coppia alla rassegna del '90. Quello di Milano, lunedì prossimo al Teatro Smeraldo, non sarà un concerto "nostalgico" con successi del passato, a parte un omaggio ai Beatles ("Yesterday"). Canterà accompagnato dall'orchestra sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova, portandosi il direttore personale, Victor Vandecore. Inoltre, eseguirà due pezzi al sassofono. Tra il pubblico, Celentano. Con il Molleggiato, ha in corso contatti per apparire negli show sul meglio di "Francamente me ne infischio". Forse un duetto, stavolta "vero", non con Teocoli nei panni di Charles». Da segnalare qualche considerazione del "Genius" sulla black music attuale. «I rappers di oggi si dimenano soltanto, ma, anche se sono quasi un vecchio signore, con più di 10 figli e con idee talvolta da conservatore, mi faccio sberleffi di chi dice che, ascoltando rap, viene voglia di fare a botte. Chi si arma dopo un concerto era già guasto dentro. Non sono certamente un film violento o una canzone da strada che ti fanno diventare marcio. Quanto ai video musicali, mi vanno bene se il fine resta la musica e non lo show».
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