
Su "La Repubblica", si parla della serata finale del Premio Tenco. «L'isola felice del Club Tenco continua imperturbabile nella sua elegante navigazione, proponendo tre belle serate di buona musica al teatro Ariston, totalmente incurante del fatto che a pochi metri (al Casinò) negli stessi giorni si stanno consumando le non limpidissime manovre del Festival dei fiori. (...) Anche se non mancano le coincidenze. I Quintorigo, che l'anno scorso emersero dalla selezione del festival, quest'anno sono di scena al Tenco. (...) Giovedì hanno aperto Vinicio Capossela, Bruce Cockburn, Baccini e Haber, Gianmaria Testa e Nada, i Quintorigo, Teresa de Sio. Venerdì, in una serata in verità per lunghi tratti soporifera, abbiamo ascoltato Vecchioni, la cantante folk inglese Norma Waterson, brava ma con un repertorio monocorde e poco rappresentativo, poi il grande vecchio turco Livaneli, esponente di spicco della cultura democratica del suo paese, ma anche lui piuttosto modesto nella performance, e che ha voluto far interpretare una delle sue canzoni all'italiana Elena Bonelli, un sicuro talento vocale che sta crescendo all'ombra di interessanti progetti teatrali, poi le nuove canzoni di Massimo Bubola, l'esordiente Maco Giacomozzi. Nulla di veramente strepitoso, ma sono i rischi del mestiere. (...) Ad infiammare la serata ci ha pensato Goran Bregovic, anzi il fenomeno Bregovic, certamente uno dei musicisti più entusiasmanti che ci siano in circolazione. È proprio il suo momento, ogni pezzo è una festa, un trionfo dell'intelligenza musicale, del gusto e della gioia della creatività. Ieri sera il gran finale. Oltre a Giustino Durano e Mercedes Sosa, c'erano Franco Battiato alle prese con le sue raffinatissime cover, Fiorella Mannoia, la Bandabardò, Giorgio Conte i Fratelli Mancuso e Enzo Gragnaniello».
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