Howard Jones, ben otto spettatori a un concerto in Svizzera. Si consolerà con Boy George?
“I’d like to get to know you well”, cantava quindici anni fa Howard Jones. Recentemente il biondo tastierista inglese ha avuto un’occasione concreta in Svizzera per mettere in pratica tale credo con il suo pubblico, dal momento che questo consisteva in otto persone. Jones ha cercato di superare l’imbarazzo e si è presentato personalmente a ognuno degli otto che non avevano dimenticato le sue canzoni e i tempi in cui sull’onda del successo di “What is love” si esibiva al Live Aid oppure riempiva il Madison Square Garden di New York. “Evidentemente ho sbagliato qualche cosa. Comunque ho cercato di dare un buon concerto, come avrei fatto in ogni caso”. Ora le cose dovrebbero andare meglio nel tour americano che vede Howard Jones di spalla ai Culture Club, per un tour-nostalgia che nelle intenzioni di Boy George doveva vedere coinvolti, oltre agli Human League, anche i Duran Duran. “Ma pare che Simon Le Bon e Nick Rhodes non si parlino da mesi, quindi abbiamo lasciato perdere”, ha spiegato Boy George. “Peccato, perché sarebbe stata l’occasione per fare pace dopo che nei nostri anni migliori ce ne siamo dette tante”.