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strada", "Bocca di rosa", "Il bombarolo", "Jaminn-a", "Se ti tagliassero a pezzetti", "Ave Maria", "Canzone dell'amore perduto", "Canto del servo pastore", "Sally" e, naturalmente, "La canzone di Marinella". Quest'ultima è stata incisa in duetto con Mina, in una versione musicalmente molto raffinata, benchè, a quanto pare, cantata in due giorni diversi, quasi a imitazione di Frank Sinatra e Bono. "Però con Mina ci siamo comunque incontrati", ha precisato De Andrè, che ha spiegato la scelta di certe sue canzoni trascurate: "Non volevo andare sul sicuro con la solita raccolta di successi, ma proporre un'antologia personale; ecco perché non ci sono, ad esempio, "Andrea" e "Amico fragile", ma canzoni cui questi pezzi hanno fatto un po' ombra sui rispettivi LP, come ad esempio "La cattiva strada". Nel caso di "Bocca di rosa", invece, abbiamo recuperato la prima incisione, che ha una strofa (quella sui carabinieri) e un arrangiamento leggermente diversi da quella più nota. Altri brani infine sono rimasti fuori dalla raccolta perché verranno inclusi nel prossimo disco dal vivo". Già, perché la seconda novità riguarda il tour di "Mi innamoravo di tutto", che partirà domenica 2 novembre dal prestigioso Teatro Regio di Parma. "Partiamo il giorno dei morti. Vorrà dire che invece di presentarci con "Anime salve" canteremo "Salve, anime!" sorride De Andrè. Si tratta di una tournée teatrale molto lunga, che toccherà praticamente tutta la penisola e si concluderà nel febbraio del 1998. La regìa sarà curata da Pepi Morgia, e la scenografia sarà "chiusa" da due castelli di carte realizzati con riproduzioni di antichi tarocchi genovesi. Nei concerti, a fare la parte del leone sarà l'ultimo disco "Anime salve", che verrà presentato praticamente per intero. De Andrè ha anticipato buona parte degli altri brani che faranno parte della scaletta, fra cui "Creuza de mà", "Jaminn-a" e "Sidun" (da "Creuza de mà"), "Megu Megun" (da Le nuvole"), "Il testamento di Tito", "L’infanzia di Maria", "Il ritorno di Giuseppe", "Il sogno di Maria" e "Le tre madri" (da "La buona novella"), e una sequenza dei "soliti brani da battaglia", come li definisce lo stesso autore: "Bocca di rosa", "Fiume Sand Creck", Amico fragile", "Il pescatore", "La canzone di Marinella"; più tre pagine del canzoniere di Fabrizio mai prima proposte dal vivo: "Volta la carta", "La città vecchia" e "Geordie". In tour ci saranno, con altri ottimi musicisti (Mark Harris, arrangiatore e tastierista; Mario Arcari, fiati; Ellade Bandini, batteria; Stefano Cerri, basso; Rosario Jermano, percussioni; Michele Ascolese e Giorgio Cordini, chitarre, anche il figlio Cristiano De Andrè, come cantante - aprirà il secondo tempo dello spettacolo con due sue canzoni - e polistrumentista, e la figlia Luvi (come corista, insieme a Danila Satragno e Laura De Luca). 
Per quanto riguarda il prossimo disco in studio, De Andrè ha dichiarato di aver composto due canzoni, e che pensa che sarà pronto nel 2000. "Di solito faccio un disco ogni 6 anni, ma per avidità ho firmato un contratto che mi costringe ad anticipare...".
Infine, è in uscita anche un libro: "Fabrizio De Andrè - Accordi eretici", a cura di Romano Giuffrida e Bruno Bigoni, accuratissimo saggio sulla poetica musicale del cantautore ligure, con tanto di prefazione di Mario Luzi.
                    
                    
                    
                                            
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