
E’ morto, all’ospedale San Paolo di Milano, Luigi “Ivan” Della Mea. Cantante, autore, giornalista, nato a Lucca nel 1940 ma presto trasferitosi a Milano, era entrato a far parte all’inizio degli anni Sessanta dell’allora nascente Nuova Canzoniere Italiano. Aveva scritto molte canzoni in dialetto milanese (“El me gatt”, “La cansun del Navili”, “A quell’om”, “Quand gh’avevi sedes ann”, “Lera alegra tutt i dì”). Con “Cara moglie”, un invito alla lotta politica in fabbrica, e l’album “Io so che un giorno” (1966), aveva ottenuto una grande popolarità; al primo 33 giri ne erano seguiti molti altri, fra cui “La balorda”, “Ringhera”, “Sudadio giudabestia” (1 e 2), “Ho male all’orologio”. Aveva partecipato a molti spettacoli del Nuovo Canzoniere Italiano (come “Bella ciao”, 1965, “Ci ragiono e canto”, 1966), e aveva scritto con Franco Solinas il soggetto dello spaghetti-western “Tepepa”, con Tomas Milian e Orson Welles. Dal 1996 dirigeva l’Istituto De Martino.
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