Biografia

Giuseppe Barra nasce a Roma nel 1944 da una famiglia di artisti napoletani: Il padre, Giulio Barra (fantasista e valente artista di varietà) e la madre Concetta (indimenticabile e travolgente attrice, icona del teatro popolare partenopeo). E’ subito attratto dal mondo del teatro ed inizia prestissimo a respirare l’aria del palcoscenico. Comincia a recitare da bambino lavorando nel teatro di ricerca con Gennaro Vitiello e subito dopo come professionista al Centro Teatro Esse. Sin da principio nei suoi spettacoli teatrali predilige la musica e il canto: due componenti che determinano l’incontro con Roberto De Simone e la Nuova Compagnia di Canto Popolare. Con la NCCP si esibisce in molti paesi europei, mentre con la regia di De Simone rappresenta altri spettacoli, tra cui “La cantata dei pastori”, “Li zite 'ngalera”, “Festa di Piedigrotta”, “L’Opera Buffa del giovedì santo” e “Eden Teatro”.
Nel 1978, dopo aver lasciato la NCCP, interpreta la parte di “Giardino” nel film “Giallo napoletano” di Sergio Corbucci, al fianco di Marcello Mastroianni, Peppino De Filippo, Ornella Muti e Renato Pozzetto. Nel 1980 partecipa nel ruolo di un sarto al film “La pelle” di Liliana Cavani, con Marcello Mastroianni, Carlo Giuffrè, Claudia Cardinale e Burt Lancaster.
Nel 1982, in occasione del Carnevale di Venezia, Maurizio Scaparro lo invita ad esibirsi in un assolo: nasce così “Peppe e Barra”, scherzo in musica in due tempi, scritto insieme a Lamberto Lambertini su musiche di Eugenio Bennato, dove compare, a sorpresa, la madre Concetta Barra, che da allora parteciperà a tutti gli spettacoli del figlio. Dal successo di quello spettacolo nasce il sodalizio con Lambertini, con la fondazione della Compagnia “Peppe e Barra”, e nel 1983 esce un disco intitolato proprio PEPPE E BARRA.
Sempre nel 1983 è Sancho Panza nei “Frammenti teatrali del Don Chisciotte” tratto dal romanzo di Miguel De Cervantes, diventato poi uno sceneggiato televisivo con la regia di Maurizio Scaparro.
Nel frattempo nascono spettacoli come “Senza mani e senza piedi” (1984), “Zeza” (1984), “Sempresì, ovvero il segreto per essere felici “(1985), "Varietà c'est moi" (1986), “Nel regno di Pulcinella” (1987) che vede la regia dello stesso Barra con Lambertini, “Signori, io sono il comico” (1987), “Il principe di Sansevero”, “La festa del principe" (1988), “Cantata a Viviani” (1988). E nel 1988 esce un altro disco della compagnia Peppe e Barra, PEPPE E CONCETTA BARRA N.1.
Continuano i successi teatrali, con spettacoli come “Il re applaude”, “Il matrimonio di Vicenzella” (1989), “La Cantata dei Pastori” (1990), “Na santarella” (1991) “Salomé - conversazioni con la mamma di Giancarlo Sepe” (1991), “Katakatascia” (1992), “Flik e Flok” (1992). Nel 1992 partecipa al film “17, ovvero l'incredibile e triste storia del cinico Rudy Caino” di Enrico Caria.
Agli inizi degli anni ’90 approda al suo esordio discografico come solista con MO’ VENE, a cui partecipano Billy Cobham, Famodou Don Moye dell’Art Ensemble Of Chicago e Concetta Barra, e con il quale vince la Targa Tenco 1993 come migliore interprete.
Il 3 gennaio del 1994 al Teatro Mercadante, per un concerto in omaggio ad Eduardo Caliendo, si riunisce alla storica formazione della Nuova Compagnia di Canto Popolare.
Negli anni 90 mette in scena spettacoli come “Nerone” (1994), “La zia di Carlo” (1995), ”Una tragedia tutta da ridere” (1996), “Lengua serpentina” da Giambattista Basile (1997), con le musiche del violinista-compositore Lino Cannavacciuolo, “La ballata di Donna Lucrezia” (1998). Con la regia di Filippo Crivelli partecipa alle stagioni estive dell’ Operetta al Teatro Massimo di Palermo. Nel 1998 partecipa anche al film “Il mare di sotto” di Sandro Dionisio.
Fabrizio de André gli chiede l’adattamento e l’interpretazione in napoletano del suo brano "Bocca di rosa" e lo inserisce nell’LP "Canti randagi". Nel 1999, Barra partecipa al "Tributo a De André" che si tiene a Genova.
Allestisce poi lo spettacolo "Napoli; dal ‘600 ai giorni nostri" in cui spazia da Paisiello a Mozart, da Cimarosa a Peter Gabriel, passando da "Bocca di rosa" a "Barcarola": una contaminazione tra passato e futuro, tra opera buffa e canzone moderna, tra musica rock e barocca.
Nel dicembre del 2000 interpreta il ruolo di Mister Peachum in “L’Opera da tre soldi” di Bertold Brecht e Kurt Weill, in cui il ruolo di Mackie Messer è interpretato da Elio delle Storie tese. Ad aprile 2001 pubblica il suo secondo disco da solista, GUERRA.
In teatro rappresenta “Il borghese gentiluomo” di Moliére, insieme a Carla Bindi e Patrizio Trampetti (ex componente della Nuova Compagnia di Canto Popolare).
Nel 2002 inscena il nuovo spettacolo “Suonno” accompagnato da Lino Cannavacciuolo ai violini, Paolo Del Vecchio alle chitarre, Sasà "Sassi" Pelosi al basso acustico, Ivan Lacagnina alla batteria, Mario Conte alle tastiere, in un repertorio che comprende, oltre alle nuove canzoni dell’album appena uscito, anche classici della canzone napoletana.
Dopo aver partecipato al film “Pinocchio” di Roberto Benigni nel ruolo del Grillo Parlante, Barra rappresenta il “Don Giovanni” diretto da Maurizio Scaparro con musiche di Nicola Piovani, e partecipa al film “Cuore Napoletano”, insieme ad Enzo Gragnaniello, Pietra Montecorvino e Mirna Doris.
Nel 2003 pubblica il libro “Le vecchie vergini”, una fiaba in lingua italonapoletana che darà poi esito a un’opera teatrale, una videocassetta, un CD con la colonna sonora dello spettacolo e un film di animazione. E con il nuovo repertorio musicale, rivisitato e aggiornato, prepara lo spettacolo “Marea marè”, suddiviso in parti cantate e in parti recitate con Massimo Andrei. Il nuovo disco si intitolerà PEPPE BARRA IN CONCERTO, e oltre ad essere il suo primo disco dal vivo come solista riassume la sua storia artistica.
Nel 2003 mette in scena “La cantata dei pastori”, e contemporaneamente esce nelle sale cinematografiche il film “Opopomoz”, un cartone animato nel quale Barra doppia due personaggi. Nel 2005 pubblica un nuovo album, MATINA. Mette poi in scena il “Decamerone” di Boccaccio, sempre con musiche di Cannavacciuolo. (10 feb 2009)