Biografia

Originario di Pagani (Salerno), ma nato casualmente a Tripoli, in Libia, nel 1938 - la Libia era allora territorio italiano –Franco Califano cresce a Roma, dove debutta come cantante negli anni Sessanta (un discreto successo con i 45 giri “Ti raggiungerò” e “Non voglio vederti triste così”). Si trasferisce a Milano, dove viene nominato direttore artistico di un’etichetta discografica. Si afferma come autore di testi (per “Sospesa ad un filo” dei Corvi, “Carta vetrata” di Edoardo Vianello, “La musica è finita” e “Una ragione di più” di Ornella Vanoni, per “Amanti di valore”, “Allora sì”, “I sogni di un semplice”, “Ieri ieri”, “Carlo detto il Mandrillo”. “La mia vecchiaia”, “La vita goccia a goccia”, “Ninna nanna amore stanco”, “Non tornare più”, “Un po’ d’uva” di Mina, per “E la chiamano estate” di Bruno Martino, per “Minuetto” di Mia Martini, per “Semo gente de borgata” dei Vianella, per “Un grande amore e niente più” di Peppino Di Capri, e numerosissimi altri), attività che continuerà occasionalmente anche dopo aver intrapreso l’attività di cantautore (è suo il testo di “La nevicata del ‘56” di Mia Martini, 1990).
Il suo primo album da cantautore esce nel 1972 ('N BASTARDO VENUTO DAR SUD), e contiene fra l’altro “Gratta gratta amico mio” e “L’urtimo amico va via”). E’ un buon successo, seguito l’anno dopo dal meno riuscito L'EVIDENZA DELL'AUTUNNO e nel 1975 da SECONDO ME, L'AMORE... (fra i titoli: “Io me ‘mbriaco” e “E’ la malinconia”). Cantore dell’amore e dei sentimenti con toni spesso ironici e amari, Califano - dopo un live del 1975, 24-7-75 DALLA BUSSOLA - pubblica nel 1977 uno dei suoi migliori lavori, TUTTO IL RESTO E' NOIA, seguito nello stesso anno da TAC e nel 1979 da TI PERDO e l’anno dopo da TUO CALIFANO.
Una sempre intensa attività di serate alimenta la popolarità di Califano, il cui personaggio spesso sopra le righe è ben rispecchiato dalla produzione musicale. Altri album (LA MIA LIBERTA', 1981; BUIO E LUNA PIENA e IN CONCERTO DAL BLUE MOON DI OGLIASTRO MARINA, 1982; IO PER AMARTI, 1983) preludono a un momento di difficoltà nella vita privata, legato a vicende giudiziarie (ne è testimonianza IMPRONTE DIGITALI, 1984, registrato in parte in uno studio domestico durante il periodo di arresti domiciliari).
MA CAMBIERA’ (1985) e IL BELLO DELLA VITA (1987) preludono alla prima partecipazione al Festival di Sanremo, che avviene nel 1988 con “Io per le strade di quartiere” (a Sanremo tornerà nel 1994 con “Napoli” e nel 2005 con “Non escludo il ritorno”).
La pubblicazione di album e Cd continua con regolarità fino ad oggi, anche se non si segnalano più canzoni di particolare rilevanza commerciale. I ritorni di popolarità di Califano sono invece legati alla pubblicazione di alcuni libri (“Il cuore nel sesso”, “Sesso e sentimento”, “Calisutra”) in cui Califano gioca col proprio personaggio di maitre à penser del corteggiamento e dello sciupafemminismo, alla partecipazione al reality show “Music Farm” (2006) e alle imitazioni che di lui inscenano Fiorello e Max Tortora. Da ricordare alcune partecipazioni cinematografiche (le più recenti in “Viola bacia tutti” e “Questa notte è ancora nostra”). Nel 2008 pubblica l’autobiografia “Senza manette”.
Nel 2010, a causa del suo stato precario di salute – dovuto alla rottura di tre vertebre a causa di una caduta dalla scale – chiede la legge Bacchelli, vitalizio statale per gli artisti in difficoltà. Questa dichiarazione viene poi smentita.
Muore nella sua casa di Acilia il 30 marzo 2013. Nonostante la malattia, ha cantato fino alla fine: la sua ultima esibizione è del 18 marzo al Teatro Sistina di Roma. (30 mar 2013)